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I Santi di oggi – 7 settembre – San Grato di Aosta, Vescovo

Naturalmente vi furono miracoli sia durante il viaggio, per placare una furiosa tempesta come pure in Terrasanta; trovata la reliquia con l’aiuto di un angelo, Grato la nascose sotto il mantello e dopo aver salutato il patriarca di Gerusalemme senza riferirgli il ritrovamento, affinché non la reclamasse, prese la via del ritorno.

Dovunque passasse le campane suonavano autonomamente e persino due bimbi resuscitarono al suo avvicinarsi. La leggenda del ritrovamento del capo di s. Giovanni Battista, ha ispirato l’iconografia di s. Grato, che spesso è raffigurato con la testa del Battista in mano; è da dire che leggende precedenti dicevano che la reliquia sarebbe stata portata a Roma da monaci greci.

Quando arrivò a Roma, gli andò incontro il papa con un corteo, mentre le campane suonavano a festa da sole, Grato allora tolse dal mantello la reliquia del capo e la porse al papa, ma nel fare ciò gli rimase in mano la mandibola che si era staccata, fu interpretato come il segno che quella reliquia dovesse rimanere a Grato, che con il consenso del papa la portò ad Aosta. Qui si ferma il racconto della “Magna Legenda sancti Grati”.

Il santo vescovo tornato ad Aosta, continuò a governare la diocesi ritirandosi ogni tanto insieme al monaco Giocondo nell’eremo che ancora oggi si chiama Ermitage.

Concludiamo quest’esposizione, facendo notare l’ulteriore contraddizione storica della “Magna Legenda”, che indica come compagno del vescovo Grato il monaco Giocondo, durante la sua trasferta in Terrasanta sempre datata al tempo di Carlo Magno; ma san Giocondo fu effettivamente discepolo di s. Grato e alla sua morte avvenuta negli ultimi decenni del V secolo, gli successe come terzo vescovo di Aosta.

È infatti annoverato fra i vescovi che parteciparono il 23 ottobre 501, al Sinodo romano convocato da Teodorico per proclamare l’innocenza di papa Simmaco, accusato ingiustamente da alcuni senatori romani; quindi se era presente a Roma nel 501 e in altro Sinodo nel 502, non poteva essere in Terrasanta con Grato nel IX secolo; ciò conferma che i due santi vescovi sono vissuti effettivamente nel V secolo, tutto il resto è fantasia.

Anche s. Giocondo è fra i protettori di Aosta, le sue reliquie sono conservate nella cattedrale e viene celebrato il 30 dicembre.


Di Antonio Borrelli

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