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San Rocco protegge Rudolph: cucciolo sopravvive all’eutanasia

A causa del sovraffollamento, un canile dello Stato americano dell’Oklahoma decide che la soluzione al problema sia la soppressione di alcuni esemplari. Ecco che fra questi c’è il piccolo Rudolph, un adorabile cucciolo di sette mesi derivato dall’incrocio di un Labrador con un Pitbull.

L’evento straordinario si è verificato proprio al momento della soppressione, quando il veterinario gli aveva iniettato il veleno del caso ed il giovane Rudolph aveva già chiuso gli occhi esalando l’ultimo respiro. Ma ad un tratto il cane si è risvegliato, però fortunatamente il medico si è rifiutato di ripetere l’iniezione fatale.

E’ così che il King’s Harvest Pet Rescue di Davenport (Iowa) si è offerto immediatamente di accogliere il cucciolo sopravvissuto, per concedergli una seconda possibilità di vita. Come possiamo immaginare la notizia è circolata rapidamente fra gli amanti degli animali, portando l’ente a ricevere tantissime richieste di adozione: alla fine l’amico a quattro zampe è stato affidato all’infermiera Joyce Valentine e suo figlio Mitch.

Nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente televisiva NBC, il rifugio che ha accolto Rudolph dopo la tentata eutanasia ha fatto sapere che godeva di ottime condizioni di salute nonostante l’accaduto. Stranamente all’arrivo presso la struttura era davvero molto tranquillo, forse troppo, ma si è immediatamente rinvigorito dal primo momento in cui è entrato in contatto con quelli che sarebbero poi diventati i suoi nuovi padroni.

Dalla redazione di PAZZIPERGLIANIMALI ci viene fatto sapere che il caso di Rudolph si può dire che abbia quasi del miracoloso, poiché gli abbattimenti per combattere il sovraffollamento dei canili sono eventi frequenti. Al contrario sono pochi i casi in cui, al verificarsi della sopravvivenza dell’animale alla dose di veleno, si decida di non ripetere la procedura fatale.

A questo si aggiunge il fatto che diversi degli animali sopravvissuti riportino dei danni sia fisici che psicologici, quasi sempre irreversibili. Ad esempio in Texas un cagnolino sottoposto ad eutanasia era sopravvissuto, ma l’iniezione lo aveva privato della vista da un occhio: dopo essere stato gettato tra i rifiuti, è stato salvato da un’associazione per la difesa degli animali che, dopo molti mesi di amorose cure e trattamenti anche psicologici, riuscì a rimetterlo in sesto ed a farlo adottare.

Si direbbe davvero che San Rocco di Montpellier abbia vegliato dall’alto sul destino di Rudolph. San Rocco ancora oggi viene venerato come protettore dei cani, perché si racconta che mentre il Santo giaceva moribondo a causa della peste un cane lo aiutò a riprendersi portandogli ogni giorno del pane sottratto al suo ricco padrone.
Ma chi siamo noi per togliere la vita ad una creatura di Dio? Come abbiamo già avuto modo di vedere anche agli animali viene riconosciuto dalla Chiesa cattolica di avere un’anima, per cui l’eutanasia di un animale costituisce un’aberrazione compiuta contro i principi della fede.

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