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Papa Francesco ha messo fine al “clerically correct”

Il Convegno della Chiesa italiana a Firenze prosegue i suoi lavori. Venerdì prossimo le conclusioni. L’evento è stato segnato in modo decisivo dal discorso di Papa Francesco. Alessandro Gisotti voce popolare della Radio Vaticana ha sentito, a questo proposito, la sociologa Chiara Giaccardi, membro della Giunta di presidenza del Comitato preparatorio del Convegno:

Papa Francesco

R. – Intanto, mi sento confermata nella scelta che abbiamo fatto di usare un metodo sinodale fin dall’inizio e di scommettere sull’ascolto del territorio, delle persone, delle storie, perché è il richiamo alla concretezza che Papa Francesco ha fatto. Il sogno non si deve mai disgiungere dalla concretezza, perché dobbiamo vivere accanto alle persone. Uscire significa proprio stare accanto. Questo, quindi, è un primo elemento importantissimo. Mi è piaciuto moltissimo, tra le tante cose dette, il richiamo forte che lui ha fatto ad una Chiesa che deve essere anche materna, laddove il padre rischia di essere sempre quello della legge un po’ astratta e quello che, in nome del bene della famiglia, amministra il patrimonio in maniera – non ha usato queste parole, ma è la mia traduzione – non sempre giusta. Lui ha detto chiaramente che la Chiesa deve essere più madre e deve accarezzare i suoi figli. I vescovi devono gioire della vicinanza del loro popolo e questo è ciò che ci rende belli, ciò che ci rende anche felici.

D. – Anche in questo evento, anche in questo discorso, abbiamo visto la parresìa, la franchezza di Francesco…

R. – Sì, ha un tono giustissimo Papa Francesco, che rende poi ridicolo tutto il lessico un po’ “clerically correct”, che viene usato normalmente. Lui non è, infatti, provocatore in maniera gratuita e, soprattutto, non mette al centro se stesso, ma è franco, va al cuore delle questioni. Tutti sappiamo quali sono, quindi è inutile girarci intorno. E partiamo da questa consapevolezza per capire insieme in che direzione camminare. Questo è il gesto di grandissima libertà, e di onestà anche, che è necessario fare.

Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

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