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Non chiacchierate in chiesa

Il Signore è sempre in ascolto e non perde una sillaba, nemmeno un bisbiglio di chi parla contro di lui. Fuggite dunque le parole inutili, non mormorate contro il Signore, non criticatelo. Anche di una parola detta in segreto renderete conto e chi parla ingiustamente costruisce la sua rovina.

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(Dal Libro della Sapienza) La chiacchiera è un discorso senza fondamento, un parlare inutilmente, è uno spendere parole per passare il tempo, o come si usa dire, per ingannare il tempo. La chiacchiera è un impoverire la parola, che è segno di pensiero. Il pensiero porta con sé ricchezza, perché attinge le sue risorse allo spirito, immagine di Dio. La chiacchiera è più serva della fantasia e dell’immaginazione che del pensiero. Oh, non si deve pensare che la fantasia e l’immaginazione non possano avere una voce: piuttosto, questa mia sottolineatura vuole esprimere l’aspetto sbrigliato, incontrollato, avventizio, furtivo della fantasia e dell’immaginazione. Vorrei dare qui al pensiero il suo significato più profondo, più costruttivo, più serio, destinato a far nascere, dentro chi lo esprime, una intenzione, un disegno, una cura, un affetto, una gentilezza, un’attenzione, una sollecitudine, un affanno, una preoccupazione. Le chiacchiere trasmettono spesso maldicenza, sono fonte di pettegolezzi, rischiano di togliere e di rovinare l’altrui dignità.
Se le chiacchiere sono inutili quando ci troviamo in piazza o ai crocicchi delle strade a maggior ragione diventano, passi questo termine un poco forte, blasfeme quando si consumano in chiesa, il luogo della preghiera e della presenza di Dio nascosto nel tabernacolo. Quand’ero piccolo ritenevo il “chiacchierare in chiesa” un peccato rispettabile; non avrei mai potuto escluderlo dalla accusa senza nutrire un certo rimorso. Ora non confesso più queste “chiacchiere” perché mi sento adulto. Ma… è poi vero? Se ai bimbi non è permesso di chiacchierare in chiesa, la chiesa potrà forse essere l’ambiente ove gli adulti possono chiacchierare senza avere rimorsi? Penso di no.
Chiacchierare in chiesa è un gran peccato. Perché questo discorso? Per condannare i chiacchieroni? No! «Non condannate! ». Piuttosto, abbiamo bisogno di conoscere la verità, anche nei comportamenti di chi vive “in Chiesa” oggi. “In Chiesa” si respira bene quando si ama, quando ci si spende senza calcolare, quando si costruisce l’autentica pace, quando si soffre nel proprio ruolo di servi del Divino Volere, quando non ci si adira con i prepotenti, quando non si invidiano i ricchi, né ci si crede gli unici salvatori della storia. “In Chiesa” si vive bene nei panni del pubblicano, con il cuore del samaritano, con la fede dell’emorroissa, con la semplicità di Giuseppe, con la speranza del buon ladrone.

Redazione Papaboys (Fonte nondisolopane.it)

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