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Le lacrime della Chiesa: ‘I sacerdoti uccisi, sono testimoni del Vangelo!’

Di fronte all’ultimo giovane sacerdote ucciso giovedì scorso in Colombia nel giorno del suo trentunesimo compleanno prima che andasse a celebrare la Messa del mattino, si rinnova il dolore di tutta la Chiesa locale che in un comunicato a firma della Conferenza Episcopale, torna a chiedere “la conversione per gli assassini” e a “rifiutare ogni forma di violenza”.

Le Farc impegnate nel processo di pace - AP

Ora che il “processo di pace tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) sembra volgere alla sua conclusione, le sfide non sono terminate sono solo cambiate per i religiosi che vivono nei piccoli villaggi della campagna. Occorre aumentare la loro protezione”. E’ quanto afferma mons. Héctor Fabio Henao, Segretario generale della Pastorale sociale – Caritas della Chiesa colombiana- e coordinatore del programma di protezione per i sacerdoti. “Sono decine i sacerdoti uccisi negli ultimi anni. Molti sono stati assassinati dagli uomini del narcotraffico, altri dai paramilitari o dai gruppi della guerriglia” ma “nessuno di loro”, sottolinea mons Henao “ha mai avuto dubbi sulla propria missione. Nonostante la paura che è un sentimento normale in queste circostanze, nessuno dei sacerdoti ha mai pensato di lasciare la popolazione da sola, conoscendo bene il rischio che ciò comporta”.
La prossima visita del Papa in Colombia a settembre sarà un’occasione importante per la Chiesa: “specie nella giornata dell’8 settembre in occasione della celebrazione per la Riconciliazione, a Villavicencio”, afferma mons Henao,”attendiamo parole forti di Francesco: sappiamo che ci inviterà in nome di Dio a proseguire su un cammino di giustizia e di pace, sarà una grande opportunità”.






“Il Papa sa, da quando era cardinale a Buenos Aires, cosa viviamo, le sofferenze e il lavoro della nostra Chiesa che ha dato negli anni una grande testimonianza di Cristo pur in situazioni di violenza terribile”. Mons Henao racconta anche dei sentimenti della gente, di intere comunità strette intorno ai loro sacerdoti e impegnate a portare avanti il loro lavoro quando vengono assassinati.




Fonte it.radiovaticana.va/di  Gabriella Ceraso

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