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I «poteri forti» contro Papa Bergoglio

ansa - braghieri - POPE: GENERAL AUDIENCE

Per non parlare della «guerra preventiva» all’enciclica sociale di Francesco. «Senza neanche attendere l’uscita della Laudato si’ – rileva Nello Scavo – l’analista politico Steve Moore ha scritto il 1° maggio su “Forbes”, la prestigiosa rivista economica di New York, che “alla base di molte affermazioni del Papa non c’è l’intenzione di risollevare il povero, semmai di condannarlo a più povertà e meno libertà”, avendo sposato sulle questioni ambientali “l’ordine del giorno dei fanatici”. Alludendo ai gruppi della sinistra radicale e anticlericale, l’opinionista Doug McKelway ha sostenuto davanti alle telecamere di Fox News che, intervenendo sul cambiamento climatico, “Papa Francesco si e allineato sulle posizioni di alcuni nemici della Chiesa”. Mentre il cattolico Bob George, docente a Princeton, ha voluto essere dissacrante: “Il papa non sa se, e in che misura, i cambiamenti climatici degli ultimi decenni sono di origine antropica. E Dio non ha intenzione di dirglielo”.

Per dirla con l’American Petroleum Institute, la lobby che riunisce i padroni americani dell’oro nero, le “fonti fossili restano vitali per risollevare i popoli dalla povertà e questo è il nostro impegno”. Che in molte delle regioni africane trivellate dalle “sette sorelle” del greggio gli indici di sviluppo umano rimangano in fondo alle statistiche mondiali dev’essere solo una sfortunata coincidenza».

Infine, un altro retroscena interessante citato nel volume riguarda il mancato messaggio di auguri bipartisan a Francesco dopo l’elezione. Un testo rimasto bloccato da oltre due anni. «Il mancato messaggio di auguri a Bergoglio per la sua elezione resta un grande giallo politico – scrive l’autore – Il testo, che avrebbe dovuto ottenere la firma congiunta di tutti i partiti del Congresso, è stato depositato l’11 dicembre 2013 dal deputato democratico John Larson, esponente della corrente “New Democrat Coalition”, l’ala moderata e dialogante del Partito progressista. Ma, sui 280 parlamentari repubblicani, ben 221 hanno votato contro la mozione. Nonostante vari altri tentativi, la risoluzione non è mai stata approvata. E approvarla adesso, dopo oltre due anni di pontificato, sarebbe ridicolo. A Washington perfino ottenere la bozza non è facile, perché fino a quando non verrà approvato, il documento è passibile di modifiche. Immaginavo che il testo contenesse qualcosa di non negoziabile per i repubblicani, magari dei riferimenti economici o ideali che la destra conservatrice non avrebbe mai potuto accettare. Quando finalmente ne ottengo una copia, tutto mi diventa molto più chiaro. Sotto un titolo piuttosto formale, Congratulazioni a papa Francesco, il messaggio è scontato solo in apparenza:

“Considerato che il 13 marzo 2013 l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio di Buenos Aires, Argentina, è stato eletto Sommo Pontefice della Chiesa cattolica; che la sua elezione ha costituito per la prima volta la scelta di un papa dalle Americhe; che egli è il primo gesuita a diventare Sommo Pontefice della Chiesa cattolica; che ha preso il nome di Francesco, diventando il primo papa a scegliere il nome di san Francesco d’Assisi, conosciuto per l’umiltà e la devozione ai poveri; che egli ha dimostrato la sua umiltà scegliendo di vivere non nel sontuoso Palazzo apostolico, ma con il clero e i laici in una pensione del Vaticano; che il 28 marzo 2013 ha rivoluzionato la tradizionale celebrazione del Giovedì Santo, lavando i piedi di 12 carcerati, tra cui due donne, e diventando così il primo papa a includere le donne nel rito; che il 6 novembre ha mostrato la sua carità accarezzando un uomo gravemente sfigurato, con un gesto paragonabile a quelli del suo omonimo, san Francesco, che baciando un lebbroso cambiò per sempre la propria vita e consolidò il suo impegno per i più poveri tra noi; che, quando gli è stato chiesto di descrivere se stesso nel corso di un’intervista a una rivista dei gesuiti, ha risposto: “Io sono un peccatore”; che la sua insistenza sugli sforzi umanitari per alleviare la sofferenza è fonte di ispirazione per il Congresso e per tutti gli americani; che la sua umiltà, il suo impegno per la giustizia economica e per il miglioramento della vita dei poveri, e la sua apertura verso persone provenienti da tutti i ceti sociali sono stati universalmente lodati e sono esempi viventi del messaggio di Gesù Cristo; che il suo appello per eliminare le disuguaglianze ha echeggiato in tutto il mondo e unito milioni di persone nella solidarietà; per tutte queste ragioni la Camera dei Rappresentanti si congratula con papa Francesco e apprezza le sue ispirate dichiarazioni e azioni».

Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org)

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