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Mons. Depalma, promuovere confronto su comune di Marigliano

DE PALMACAMPANIA – MARIGLIANO (NA) – “Condivido con voi questi momenti di confusione, imbarazzo e tristezza per il profondo degrado in cui è piombata la vita politica della città”. Così scrive il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, ai sacerdoti e laici impegnati della città di Marigliano, dopo le dimissioni di 13 consiglieri comunali, con la conseguente fine dell’amministrazione del neoeletto sindaco Sorrentino. “Sono giorni in cui viene fortemente – e ulteriormente – minata la dignità delle istituzioni, in cui la volontà di pochi scavalca il grido di dolore che proviene dai tanti mariglianesi che stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi economica”, sottolinea il presule. “Io non sono un politico, resto equidistante da tutte le parti in causa ma da pastore della Chiesa di Nola non posso restare in silenzio – aggiunge -. Mi pongo delle domande, e credo siano domande che anche voi avete nel cuore e sulle labbra: era davvero impossibile mediare -nel senso più nobile del termine – e trovare punti di sintesi tra opposte coalizioni per il bene della città? In questa vicenda, si è incarnata l’idea di bene comune così come definita nella Dottrina sociale della Chiesa? Le parti politiche ritengono davvero di aver interpretato, in questo modo, il sentire e il volere delle persone che le hanno votate?”.

“Credo che, come comunità cristiana, dovremo provare a dare delle risposte concrete a queste domande – suggerisce monsignor Depalma -. Vi invito perciò a non essere meri e distanti osservatori dei fatti, ma a promuovere, sin dalla ripresa di settembre, momenti di confronto, riflessione e proposta per uscire da questo incomprensibile stallo”. Marigliano, ricorda il vescovo di Nola, “è una città con grandi risorse e grandi potenzialità, ha bisogno di una classe politica e di una società civile che, con generosità, sappiano aiutarla a crescere e a proiettarsi nel futuro”. Di qui l’invito: “I mesi che vi separano dalle prossime elezioni non siano sprecati, ma siano una opportunità per educare la comunità cristiana a perseguire il bene comune e a spendersi generosamente per la città”. Fonte: Agensir

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