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“Via il nome Ucraina e rieducazione per la popolazione”. Il delirante documento russo: l’Europa è in pericolo!

“Via il nome Ucraina e rieducazione per la popolazione”: il manifesto politico di Putin sulla denazificazione in un articolo di Ria Novosti

L’Europa intera sta correndo un pericolo disumano, oltre agli scempi umani che vediamo nella martoriata ucraina, a rilanciare la violenza, di gesti e di pensiero, è un documento pubblicato da TgCom24 edizione on line che merita di essere rilanciato, vista la sua sconcertante gravità. 

Sul sito dell’agenzia di stampa della Federazione è apparso un lungo editoriale del politologo e filosofo russo Timofey Sergeytsev sul piano del Cremlino: “Durerà una generazione”

“Oggi la questione della denazificazione dell’Ucraina si è spostata su un piano pratico”.

E’ così che sul sito dell’agenzia di stampa della Federazione Ria Novosti il politologo e filosofo russo Timofey Sergeytsev, in un lungo editoriale, spiega l’operazione speciale in Ucraina e svela il piano del Cremlino. L’obiettivo della denazificazione del territorio ucraino era stato rivelato dallo stesso presidente Putin a inizio invasione. “Durerà 25 anni – rivela Sergeytsev, – via il nome Ucraina e rieducazione per la popolazione”.

Il piano di de-ucrainizzazione dell’Ucraina – “L’operazione russa – sostiene Sergeytsev – ha rivelato che non solo la leadership politica in Ucraina è nazista, ma anche la maggioranza della popolazione. Tutti gli ucraini che hanno preso le armi devono essere eliminati, perché sono responsabili del genocidio del popolo russo”.

400.000 deportati. Foto SPRAVDI
400.000 deportati. Foto SPRAVDI

“La giusta punizione di questa parte della popolazione è possibile solo sopportando le inevitabili fatiche di una giusta guerra contro il sistema nazista, svolto con la massima cura e discrezione nei confronti dei civili. Un’ulteriore denazificazione di questa massa di popolazione consiste nella rieducazione, che si realizza attraverso la repressione ideologica degli atteggiamenti nazisti e una severa censura: non solo nell’ambito politico, ma anche necessariamente nell’ambito della cultura e dell’istruzione”.

“Tutto ciò significa che per raggiungere gli obiettivi della denazificazione è necessario il sostegno della popolazione, il suo passaggio dalla parte della Russia dopo la liberazione dal terrore, dalla violenza e dalla pressione ideologica del regime di Kiev, dopo il ritiro dall’isolamento informativo. Naturalmente, ci vorrà del tempo prima che le persone si riprendano dallo shock delle ostilità, per essere convinte delle intenzioni a lungo termine della Russia, che non saranno abbandonate”.

Sono parole incredibili, di una gravità e di una violenza assoluta; l’Europa è avvertita, con questo pericolo pubblico numero 1, il cui nome è Vladimir Putin, ormai c’è da aspettarsi di tutto.

Dispiace dirlo, ma conviene fermarlo IN QUALSIASI MODO.

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