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Scomunica per la co-fondatrice di ‘noi siamo Chiesa’: celebrava la messa in casa

Papa Francesco ha scomunicato Martha Heizer, co-fondatrice e presidente di “Wir sind Kirche” (Noi siamo Chiesa), una delle organizzazioni cattoliche più critiche verso la Chiesa e il suo magistero. Il caso Heizer -riferisce un comunicato di tempi.it-, era scoppiato nel 2011, quando la donna, insegnante di religione a Innsbruck, in Austria, decise di sfidare il Vaticano sulla questione del sacerdozio femminile annunciando la sua intenzione di celebrare l’Eucarestia nella sua casa di Absam, piccolo comune nei pressi del capoluogo tirolese. In seguito la signora 67enne cominciò effettivamente a officiare regolarmente la Messa insieme al marito Gert (anche lui scomunicato), davanti ad altri fedeli e in assenza di sacerdoti, e la Congregazione per la dottrina della fede istituì la commissione che adesso ha stabilito la scomunica. La pratica teorizzata e realizzata dalla teologa, infatti, profanando il sacramento dell’Eucarestia rientra per la Chiesa tra i “delicta graviora”, al pari della pedofilia e dei crimini contro la Penitenza. Come ha riportato per primo il Tiroler Tageszeitung, ieri sera il vescovo di Innsbruck Manfred Scheuer ha voluto consegnare personalmente il decreto di Roma a Marta e Gert Heizer, ma la coppia lo ha respinto. Questa mattina poi i due hanno divulgato un comunicato in cui si dicono scioccati per la scelta della Chiesa. «Ci indigna profondamente il fatto di ritrovarci nella stessa categoria dei preti colpevoli di abusi. Ma siamo amareggiati soprattutto perché non conosciamo un solo caso in cui un colpevole di abusi sia stato scomunicato. (…) Non abbiamo accettato il decreto, ma al contrario lo abbiamo respinto. Non abbiamo mai accettato il processo nella sua struttura e conseguentemente non accettiamo neanche la condanna. Continueremo a impegnarci con maggior forza per la riforma della Chiesa cattolica. Proprio questo modo di procedere mostra con quanta urgenza essa abbia bisogno di un rinnovamento».

Il movimento “Wir sind Kirche”, oggi uno dei più numerosi e sicuramente tra i più attivi in Europa nel promuovere modifiche in senso progressista della dottrina cattolica, nacque intorno a un piccolo gruppo di cattolici di Innsbruck capitanato da Thomas Plankesteiner e appunto da Martha Heizer – ricorda Giacomo Galeazzi per il Vatican Insider – che nell’aprile del 1995 pubblicò un “Appello dal popolo di Dio” rivolto alla gerarchia della Chiesa per chiedere proprio l’introduzione del sacerdozio femminile, oltre a una maggiore democrazia, all’abolizione del celibato dei preti e all’adeguamento della morale sessuale ai costumi moderni. Il testo raccolse moltissime adesioni in tutto il continente ma soprattutto in Austria e in Germania (rispettivamente 505 mila e 1,8 milioni di firme). a cura della Redazione Papaboys

 

 

1 COMMENTO

  1. ma io non capisco perchè noi donne non accettiamo il ruolo meraviglioso che il creatore ha scelto per noi accogliere,consolare,amare già in questi tempi di crisi dovendo lavorare è per noi sempre piu difficile eseguire bene la nostra missione e adesso vogliamo anche questo Io non voglio pensare che la pedofilia sia considerata un fatto meno grave perchè non è certamente cosi ma l’offesa a Dio è gravissima ,l’offesa al sacrificio di suo Figlio nostro Salvatore è gravissima Io vorrei sapere se chi decide di sostituirsi al volere di Dio crede o no nel male di cui siamo tutti vittima attraverso il nostro egoismo ed in oltre ricordo anche loro come Maria la nostra dolce mamma sia sempre stata (al di la della richiesta del vino alle nozze di cana) silente collaboratrice della nostra salvezza ricordo il suo Fiat prego Dio perchè unisca il suo popolo!

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