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San Giovanni Paolo II, chiedeva spesso al pilota di volare vicino a Medjugorje

San Giovanni Paolo II, nei suoi viaggi apostolici, quando era possibile, chiedeva al pilota di volare il più vicino a Medjugorje.

 

Più voci attribuiscono a Giovanni Paolo II le parole:”Se non fossi il papa, sarei già a Medjugorje!”. Probabilmente non ci andò mai, però diverse volte toccò il suolo della Bosnia Erzegovina, il paese dove è situata Medjugorje.

 

PAPA IN BOSNIA ED ERZEGOVINA

San Giovanni paolo II andò in Bosnia per 2 volte. La prima nel 1997, quando si recò a Sarajevo, la capitale. La guerra fratricida si era appena conclusa da 2 anni, e l’odio, il rancore fra le diverse etnie era ancora più che vivo. In quell’anno andò a portare parole di pace e di riconciliazione. I croati speravano in una sua, anche veloce, visita a Medjugorje, che era distante solo 150 km; ma un papa non sempre può fare ciò che gli detta il cuore. Lui sicuramente amava e credeva negli avvenimenti di Medjugorje, ma non poteva, mettersi contro le le affermazioni del vescovo di Mostar.

 

San Giovanni Paolo II, nei suoi viaggi apostolici,

 

NELLA REPUBBLICA SERBA DELLA BOSNIA ED ERZEGOVINA

La Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, è una delle due entità della Bosnia ed Erzegovina, assieme alla Federazione di Bosnia ed Erzegovina. Da non confondersi con la Repubblica di Serbia, ossia la Serbia in senso stretto.

San Giovanni Paolo II andò per la seconda volta in terra bosniaca 6 anni dopo, nel giugno del 2003. Vi fece ritorno, per beatificare Ivan Merz. Per la precisione, andò a Banja Luka, la seconda città della Repubblica serba della Bosnia ed Erzegovina.

Il Santo Papa, vero messaggero di pace, anche stavolta non fece alcun accenno delle apparizioni avvenute a  solo 250 km di distanza.

Nei suoi discorsi si rivolse ai molti giovani che erano lì convenuti. Ivan Merz morto 75 anni prima, nel 1928, all’età di 32 anni, ed era stato un grande promotore dell’Azione Cattolica, un giovane come loro.

Parlando a quei giovani li invitò a ricercare la pace, la riconciliazione, l’incontro, perché il futuro dipendeva sopratutto da loro. Disse: “Ponete risolutamente rimedio al male con la forza del bene”.

Invitandoli poi, a ricercare l’incontro personale con Cristo nell’Eucarestia. A farsi illuminare il cuore dal Vangelo: “[…] Diventerete così missionari con i gesti e le parole e sarete segni dell’amore di Dio, testimoni credibili della presenza misericordiosa di Cristo”.

 

San Giovanni Paolo II, nei suoi viaggi apostolici,

 

ALTRE VOLTE VICINO A MEDJUGORJE

Fu lui stesso a confidare che durante i suoi viaggi apostolici, effettuati in aereo, chiedeva sempre al pilota di poter passare, quando era possibile, sopra Medjugorje. E il suo pensiero andava alla Regina della Pace.

Quante volte ha confidato: “Se non fossi il papa, sarei già a Medjugorje!”. Non è un segreto che lui credesse nelle apparizioni. Si interessava dei messaggi che i veggenti ricevevano e riferivano.

Non ha potuto annunciare né dimostrare l’importanza di quel luogo, ma le voci sulla sua devozione per la Madonna di Medjugorje non sono mai state smentite.

Ha lasciato che la gente ci andasse. Non ha potuto andarvi lui, ma varie volte, privatamente, ha suggerito a sacerdoti di andarvi, per capire e scoprire la fede che c’era in quel luogo.

Alcuni giorni dopo la visita del Papa a Banja Luka, la Madonna apparendo a Ivanka, in quell’unica apparizione che lei ha durante l’anno, nel giorno 25 di giugno, invitò ad avere fiducia in Lei e a pregare per la pace, dicendo queste parole:

“Cari figli, non abbiate paura, io sono sempre con voi. Aprite il vostro cuore affinché in esso entrino l’amore e la pace. Pregate per la pace, la pace, la pace”.

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