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Papa Francesco paladino nella lotta contro la pena di morte

Papa Francesco paladino nella lotta contro la pena di morteL’associazione Nessuno Tocchi Caino assegna al pontefice il premio “L’abolizionista dell’anno 2015” per il suo impegno contro la pena capitale e l’ergastolo. Intanto, nel mondo, aumentano i Paesi abolizionisti.

E’ Papa Francesco la personalità che “più di ogni altra si è impegnata sul fronte dell’abolizione della pena di morte”. Il premio “L’abolizionista dell’anno 2015” viene attribuito a Papa Bergoglio da Nessuno Tocchi Caino, l’associazione presieduta da Marco Pannella, affiliata al Partito Radicale Transnazionale, che ha come obiettivo l’abolizione della pena di morte nel mondo.

Per Nessuno Tocchi Caino, “Papa Bergoglio, il cui pontificato è stato inaugurato dall’abolizione dell’ergastolo e dall’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento dello Stato del Vaticano, si è pronunciato in modo forte e chiaro non solo contro la pena di morte, ma anche contro la pena fino alla morte”. Di papa Francesco è stata particolarmente apprezzata la sua “lezione magistrale” del 23 ottobre 2014 rivolta ai delegati dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale. In quella occasione il papa definì l’ergastolo come “una pena di morte nascosta” e definì l’isolamento nelle “prigioni di massima sicurezza” come “una forma di tortura”.

Papa Francesco paladino nella lotta contro la pena di morte



Nessuno Tocchi Caino “riconosce al Santo Padre il valore prodigioso delle sue parole, tanto essenziali quanto ispiratrici per chi intende impegnarsi in iniziative concrete, sempre più necessarie e urgenti, per volgere al superamento definitivo di punizioni inumane e degradanti, di trattamenti crudeli e anacronistici, che condannano uno Stato che li pratica a diventare esso stesso Caino”.

Nel suo Rapporto 2014, Nessuno Tocchi Caino prende atto della “evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte in atto nel mondo da oltre 15 anni”. Oggi la pena capitale è abolita in 161 Paesi (103 quelli totalmente abolizionisti). I Paesi che mantengono la pena di morte sono scesi a 37 rispetto ai 39 del 2013. Nel 2014 sono stati 22 i Paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni capitali, per un totale di almeno 3.576 morti. Nei primi 6 mesi del 2015 almeno 2.229 esecuzioni sono state effettuate in 17 Paesi e territori.

Nel 2014 i Paesi che hanno compiuto più esecuzioni sono stati Cina, Iran e Arabia Saudita. Nei primi 6 mesi del 2015 Cina, Iran e Pakistan. L’Asia resta il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo. Purtroppo la mano del boia non risparmia i minori. Nel 2014 le esecuzioni di autori di reato commesso da minorenni sono state almeno 17 e sono avvenute tutte in Iran.

Per i prossimi mesi Nessuno Tocchi Caino intensificherà la sua campagna per l’abolizione dell’ergastolo, in vista del congresso che si terrà in autunno nel carcere di Opera.




A cura di Redazione Papaboys fonte: Famiglia Cristiana

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