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Papa Francesco istituisce la Commissione dei Nuovi Martiri, testimoni della fede

Francesco in vista del Giubileo del 2025 ha deciso di creare presso il Dicastero delle Cause dei Santi un gruppo di lavoro per elaborare un catalogo di tutti coloro che hanno versato il loro sangue per confessare Cristo nell’ultimo quarto di secolo: “Non possiamo dimenticarli”. Una ricerca estesa a tutte le confessioni cristiane e non soltanto ai cattolici

Vatican News

Papa Francesco, con una Lettera resa nota mercoledì 5 luglio, ha istituito presso il Dicastero delle Cause dei Santi la “Commissione dei Nuovi Martiri – Testimoni della Fede”, in vista del Giubileo del 2025. L’obbiettivo del gruppo di lavoro sarà quello di elaborare un Catalogo di tutti coloro che hanno versato il loro sangue per confessare Cristo e testimoniare il Vangelo.

Santi Innocenti Martiri
Santi Innocenti Martiri (Foto di dominic_winkel da Pixabay)

“I martiri nella Chiesa – scrive Francesco – sono testimoni della speranza che deriva dalla fede in Cristo e incita alla vera carità. La speranza mantiene viva la profonda convinzione che il bene è più forte del male, perché Dio in Cristo ha vinto il peccato e la morte”. La Commissione continuerà la ricerca, già iniziata in occasione del Grande Giubileo del 2000, per individuare i Testimoni della Fede in questo primo quarto di secolo e per poi proseguire nel futuro.

“I martiri – spiega Francesco – hanno accompagnato in ogni epoca la vita della Chiesa e fioriscono come ‘frutti maturi ed eccellenti della vigna del Signore’ anche oggi… I martiri sono più numerosi nel nostro tempo che nei primi secoli: sono vescovi, sacerdoti, consacrate e consacrati, laici e famiglie, che nei diversi Paesi del mondo, con il dono della loro vita, hanno offerto la suprema prova di carità”. Già san Giovanni Paolo II nella Lettera Tertio millennio adveniente aveva affermato che occorre fare di tutto perché l’eredità dei “militi ignoti della grande causa di Dio” non vada perduta. E il 7 maggio 2000 proprio questi martiri vennero ricordati nel corso di una celebrazione ecumenica, che vide raccolti al Colosseo, insieme al Vescovo di Roma, rappresentanti delle Chiese e comunità ecclesiali da tutto il mondo.

È quello che Francesco ha più volte definito “ecumenismo del sangue”. “Anche nel prossimo Giubileo – aggiunge il Papa – ci ritroveremo uniti per una simile celebrazione. Con tale iniziativa non si intendono stabilire nuovi criteri per l’accertamento canonico del martirio, ma continuare l’iniziato rilevamento di quanti, a tutt’oggi, seguitano ad essere uccisi solo perché cristiani”. “Si tratta quindi di proseguire – spiega il Pontefice – la ricognizione storica per raccogliere le testimonianze di vita, fino allo spargimento del sangue, di queste nostre sorelle e questi nostri fratelli, affinché la loro memoria spicchi come tesoro che la comunità cristiana custodisce. La ricerca riguarderà non soltanto la Chiesa cattolica, ma si estenderà a tutte le confessioni cristiane”.

“Anche in questo nostro tempo – si legge ancora nella Lettera di Francesco – nel quale si assiste ad un cambiamento d’epoca, i cristiani continuano a mostrare, in contesti di grande rischio, la vitalità del Battesimo che ci accomuna. Non pochi, infatti, sono coloro che, pur consapevoli dei pericoli che corrono, manifestano la loro fede o partecipano all’Eucarestia domenicale. Altri vengono uccisi nello sforzo di soccorrere nella carità la vita di chi è povero, nel prendersi cura degli scartati dalla società, nel custodire e nel promuovere il dono della pace e la forza del perdono. Altri ancora sono vittime silenziose, come singoli o in gruppo, degli sconvolgimenti della storia. Verso tutti loro abbiamo un grande debito e non possiamo dimenticarli”.

Il lavoro della Commissione permetterà dunque di affiancare ai martiri, riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa, le testimonianze documentate – e sono molte, fa notare il Pontefice – di “questi nostri fratelli e sorelle, all’interno di un panorama vasto in cui risuoni l’unica voce della martyria dei cristiani”. La Commissione si dovrà avvalere “del contributo attivo” delle Chiese particolari, degli istituti religiosi e di tutte le altre realtà cristiane.

“In un mondo in cui talvolta sembra che il male prevalga – conclude Francesco – sono certo che l’elaborazione di questo Catalogo, anche nel contesto dell’ormai prossimo Giubileo, aiuterà i credenti a leggere anche il nostro tempo alla luce della Pasqua, attingendo dallo scrigno di tanta generosa fedeltà a Cristo le ragioni della vita e del bene”.

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