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La televisione è davvero in mano al demonio? Risponde un sacerdote

Ma la televisione è davvero in mano al demonio?

Una bellissima riflessione e approfondimento sulla televisione…

Risposta di un sacerdote:

La televisione è una meravigliosa invenzione tecnica. Chi parla in questo modo è il Concilio Vaticano II, come vedremo. È però uno strumento e in quanto tale non agisce da sola.

Come ogni strumento sta nelle mani di chi la maneggia. Se noi la mettiamo nelle mani del demonio, allora, sì, è devastatrice. Ma se la mettiamo nelle mani di Dio può fare un bene immenso.

Ecco ciò che cosa la Chiesa pensa della televisione nel documento conciliare intitolato Inter mirifica.

Tra le meravigliose invenzioni tecniche che, soprattutto nel nostro tempo, l’ingegno umano è riuscito, con l’aiuto di Dio, a trarre dal creato, la Chiesa accoglie e segue con particolare sollecitudine quelle che più direttamente riguardano le facoltà spirituali dell’uomo e che hanno offerto nuove possibilità di comunicare, con massima facilità, ogni sorta di notizie, idee, insegnamenti.

Tra queste invenzioni occupano un posto di rilievo quegli strumenti che, per loro natura, sono in grado di raggiungere e influenzare non solo i singoli, ma le stesse masse e l’intera umanità.

Ma la televisione è davvero in mano al demonio?
Ma la televisione è davvero in mano al demonio?

Rientrano in tale categoria la stampa, il cinema, la radio, la televisione e simili. A ragione quindi essi possono essere chiamati: strumenti di comunicazione sociale” (IM 1).

La Chiesa nostra madre riconosce che questi strumenti se bene adoperati, offrono al genere umano grandi vantaggi, perché contribuiscono efficacemente a sollevare e ad arricchire lo spirito, nonché a diffondere e a consolidare il regno di Dio.

Ma essa sa pure che l’uomo può adoperarli contro i disegni del Creatore e volgerli a propria rovina; anzi, il suo cuore di madre è addolorato per i danni che molto sovente il loro cattivo uso ha provocato all’umanità.

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Perciò questo sacro Concilio, perseverando nelle sollecitudini dei sommi Pontefici e dei vescovi in un argomento di sì grande importanza, ritiene suo dovere trattare dei principali problemi relativi agli strumenti di comunicazione sociale” (IM 2).

Proprio perché questo strumento può essere messo nelle mani di Dio la Chiesa non solo se ne serve, ma sente il dovere di servirsene per portare Cristo nelle case e per diffondere tutto ciò che è buono, è giusto ed è santo.

L’abuso che tanti ne fanno non elimina l’obbligo di farne uso.

(Fonte amicidomenicani.it)

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