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La fede incrollabile del popolo ucraino. In preghiera al confine, nelle case e davanti ai carri armati

“Non possiamo abbandonare il campo, restiamo con i disabili” fanno sapere gli orionini in Ucraina. E le suore rinunciano al rimpatrio in Polonia

Testimonianze veramente forti e ricche di fede dai missionari cattolici in Ucraina: gli orionini annunciano che non faranno alcun passo indietro nonostante la guerra in corso. E resteranno tra Kiev, Leopoli, e le altre città dove sono ormai impegnati da decenni ad alleviare la popolazione in difficoltà. Non temono caos e bombe: la loro missione per ora prosegue.

Ed anche gli ucraini stanno dando testimonianza della loro devozione. ll popolo ucraino difenderà la propria patria e prega la Vergine Regina della Pace. Anche i soldati, come dimostra il post che abbiamo pubblicato sul Canale Instagram dei Papaboys, prega senza sosta sotto i bombardamenti.

 

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PREGA PER L’UCRAINA
Nostra Signora, Protettrice dell’Ucraina, Prega per la pace.

PREGHIAMO
Dio, creatore del mondo,
sotto la tua provvidenza
la storia degli uomini passa;
ascolta gentilmente le nostre preghiere
e dona pace al nostro tempo,
così che ci divertiamo incessantemente
in lode della tua misericordia.
Per il Signore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio,
che vive e regna con te
nell’unità dello Spirito Santo,
ed è Dio, nei secoli dei secoli. Amen.

C’è soprattutto questa immagine che abbiamo usato in copertina, che sta facendo il vero e proprio giro del web in tutto il mondo in queste ore. Al confine, con il crocifisso, senza paura. E’ la Chiesa Ortodossa che ha preso una decisione incredibile.

La nostra Chiesa sarà sempre con il suo popolo”, dice Sua Beatitudine, scampato alle bombe nei sotterranei della cattedrale

L’“ordine” non ammette repliche perché lo ha dato il “capo” della Chiesa greco-cattolica in Ucraina (e vescovo di Kiev), Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk: ogni religioso dovrà tenere aperta la sua chiesa in Ucraina, anche con la guerra in corso, per accogliere chiunque abbia bisogno.

E’ una decisione forte, quella del vescovo di Kiev, nel momento più drammatico della storia recente del suo Paese.

La fuga nei sotterranei. Nella serata di ieri, ci sono stati momenti di grandissima apprensione a Kiev per Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk. Si è dovuto rifugiare, infatti, insieme ad altre persone, in un sotterraneo della Cattedrale della Resurrezione di Kiev a causa dei bombardamenti “intensi” in città.

È quanto fa sapere al Sir (24 febbraio), don Andriy Soletskyy, del segretariato dell’arcivescovo Maggiore di Kiev, a Firenze dove sta partecipando all’incontro dei vescovi del Mediterraneo.

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