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Il Papa di ‘Maria’

Quest’anno 2017 si presenta come un anno mariano, per il centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima, e “Pacelliano” per il coincidere, proprio il 13 maggio, del centenario della consacrazione episcopale di Papa Pio XII. In tale contesto, rivolgiamo lo sguardo alla speciale predilezione della Madonna per questo Pontefice che tanto ha operato per glorificarla.

Come ogni anno, il Comitato Papa Pacelli – Associazione Pio XII intende venerare la memoria del Pastor Angelicus in occasione del giorno in cui si ricordano il suo genetliaco e la sua elezione al soglio di Pietro.
È questo un anno speciale in cui, a Dio piacendo, avremo modo di commemorare, nel mese di maggio, il centesimo anniversario della sua consacrazione episcopale, il giorno stesso in cui la Beata Vergine Maria appariva ai Pastorelli di Fatima.
Davvero Pio XII è stato il “Papa di Maria”.
Il convegno di oggi, dedicato alle testimonianze storiche sulla straordinaria opera di carità svolta da colui che, oltre che Defensor civitatis, ben avrebbe dovuto essere definito Defensor humanitatis, ci presenta una figura adorna di tutte le virtù, teologali e cardinali, e, tra queste ultime, in particolare la prudenza, la giustizia, la fortezza.
Uomo prudente, uomo giusto, uomo forte, oltre che, naturalmente, temperante: questo è il vero ritratto di Papa Pacelli.
Un uomo che, come si suol dire, aveva i piedi ben piantati sulla terra, ma lo sguardo sempre rivolto al Cielo, da cui traeva ispirazione e protezione, memore dell’insegnamento paolino: «Conversatio nostra est in coelis» (Fil 3,20).
Non posso questa sera sottrarre troppo tempo agli illustri relatori che interverranno e che già ora ringrazio.
Voglio però semplicemente accennare, proprio in considerazione di questo speciale anno pacelliano-mariano, non a ciò che il venerabile Pio XII ha detto di Maria, ma a ciò che Maria ha detto di Pio XII, attraverso rivelazioni private, alcune delle quali già riconosciute dalla Chiesa, altre ancora allo studio, ma che sembrano godere di un certo qual buon fondamento.
Non intendo entrare nella valutazione di questi messaggi e della loro soprannaturalità o meno, valutazione che spetta alla competente autorità della Chiesa, ma segnalare alcune circostanze, che appaiono senz’altro almeno singolari ed interessanti coincidenze.
La prima presunta apparizione, a cui desidero fare riferimento, è quella che sarebbe avvenuta nel maggio del 1944 a Ghiaie di Bonate, in provincia di Bergamo.
Alla piccola Adelaide la Beata Vergine, tra l’altro, raccomandò, secondo il racconto della fanciulla, di pregare per la pace: «E così il Papa avrà meno pene e sofferenze, perché ora è molto maltrattato e molta gente tenta [nel senso di attenta alla] la sua vita. Ma Io lo proteggerò sempre e, fin quando non è giunta la sua ora, non se ne andrà dal Vaticano».
Colpisce che la piccola Veggente faccia riferimento a qualcosa di cui senz’altro non poteva essere a conoscenza per vie umane, ossia a quel progetto di Hitler di rapire Pio XII e i Cardinali di Curia, progetto che, nei mesi precedenti, si era andato elaborando, ma che venne reso noto al pubblico solo nel 1983, in occasione di un’intervista al Generale Karl Wolff da parte dello storico e giornalista Luciano Garibaldi.
A questo progetto accennerà anche Suor Pascalina Lehnert nel suo libro di Memorie: Pio XII. Il privilegio di servirlo, pubblicato per la prima volta in tedesco nel 1982, e in italiano nel 1984.
L’altra presunta apparizione, a cui vorrei accennare, è quella a Bruno Cornacchiola, alle Tre Fontane, nell’aprile 1947.
Già nel 1937 la serva di Dio Luigina Sinapi, proprio alle Tre Fontane, avrebbe avuto, così ella riferisce, una visione della Beata Vergine, la quale le avrebbe detto: «Io tornerò in questo luogo e mi servirò di un uomo che oggi combatte la Chiesa e che vuole uccidere il Papa [il Cornacchiola, appunto, all’epoca protestante e ferocemente anticattolico]. Lì troverai una Signora vestita di scuro, che ti condurrà a suo fratello Cardinale. A lui dovrai trasmettere il mio messaggio, che egli presto diventerà Papa».
Luigina fece quanto detto, trovò la Marchesa Elisabetta Pacelli, che la presentò al Cardinale Eugenio.
Luigina gli confidò il messaggio, ed egli, direi con romana saggezza, rispose soltanto: «Se son rose, fioriranno».
Frequenti saranno in seguito i contatti tra Luigina Sinapi e Pio XII.






Molte cose sarebbero da dire sul rapporto tra Pio XII e la presunta apparizione alle Tre Fontane a Bruno Cornacchiola, in particolare per quanto riguarda la proclamazione del dogma dell’Assunta: qui basti sottolineare, ancora una volta, la manifesta protezione di Maria nei confronti di quel Papa, che tanto l’avrebbe esaltata, definendone l’Assunzione al Cielo, stabilendo la Festa della sua Regalità, del suo Cuore Immacolato e consacrando ad Esso, nel 1942 e nel 1952, il mondo.
Infine, ma non per ultimo, anche perché si tratta di un’apparizione che ha già ricevuto un esplicito riconoscimento canonico, mi piace accennare a quella della cosiddetta “Signora di tutti i popoli” ad Amsterdam: il 15 novembre 1951 la Beata Vergine, apparendo a Ida Peerdeman, riferendosi a Pio XII disse: «Tu sei il combattente! Tu sei il salvatore di questo mondo! E sarai accolto tra i nostri. Questo Papa [Pio XII] sarà onorato dai popoli di tutto il mondo».
Questa profezia, che si può considerare una sorta di canonizzazione celeste, verrà ripetuta nel febbraio del 1958, pochi mesi prima della morte del Santo Padre, quando questi però ancora sembrava godere di buona salute: «Ascolta – queste le parole riferite dalla Veggente – l’attuale Santo Padre, Papa Pio XII, verrà portato qui fra noi agli inizi di ottobre di quest’anno. La Signora di tutti i popoli, la Corredentrice, Mediatrice e Avvocata, lo condurrà alla gioia eterna».
Al di là – ripeto – del valore di queste apparizioni, non abbiamo difficoltà a credere che Maria Santissima abbia accolto nell’abbraccio del Cielo il suo Papa e lo abbia introdotto a quella visione beatifica, che è l’eterna ricompensa delle anime sante, così come siamo certi che, tra non molto tempo, egli «sarà onorato dai popoli di tutto il mondo», non escluso quel popolo per il quale non esitò ad esporre, non solo la tiara, ma anche la propria libertà e la propria vita.




Fonte www.settimanaleppio.it

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