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“Ho sentito la morte”

La bellezza della vita nel volto dei neonati.
La bellezza della vita nel volto dei neonati.

A 20 settimane di gestazione il bimbo è completamente sviluppato: ha le manine ed i piedi perfetti, ha gli organi interni, addirittura utero ed ovaie nel caso di una bambina. Pure le corde vocali, tanto che può già mettere in atto i movimenti tipici del piano. È in grado addirittura di gustare, distingue i sapori, come dimostrato da innumerevoli esperimenti. Risponde al tatto e sente il dolore inflittogli. Il viso è impressionante: si vedono già tutte le caratteristiche di un neonato, diciamo così, in scala. Ed è questa evidenza che ha scosso di un’assistente di sala operatoria che ha lavorato in una clinica abortista negli Stati Uniti che, dopo aver visto pienamente cosa accadeva durante un aborto e “che cosa” era quello che viene chiamato feto, cambiò la sua percezione della vita. “Ho potuto vedere il volto del bambino. Non so come descrivere quello che ho provato in quel momento. Mi sono resa conto che avevamo appena ucciso un essere umano. Ma allo stesso tempo ho pensato: è legale, quindi deve essere tutto a posto. Ma tutto il mio essere stava urlando contro quello che aveva appena visto. Ho sentito la morte”. “Se questo bambino fosse nato prematuramente a 20-22 settimane avrebbe avuto la possibilità di vivere”.

“Pensate alle conseguenze di questo aborto. Immaginate che questo bambino potevi essere tu. Immaginate di essere nel posto più sicuro in assoluto, nel grembo di tua madre. Non avete idea di quanto crudelmente la tua vita finirà, di come sarai fatto a pezzi. Noi così tradiamo i nostri figli. Interrompiamo le loro vite preziose così bruscamente, così inaspettatamente. Pensi che l’aborto porti sollievo, ma invece porta il vuoto, la vergogna, il dolore, il rimpianto, sensazione di morte”. Queste esperienze devono essere raccontate, divulgate; devono essere ispirazione per un gesto di coraggio e di entusiasmo. Chiunque può fare affrontare un nuovo inizio, non importa quello che hai fatto o quanti errori hai fatto: tutto possono e devono dedicarsi a fare la cosa giusta. “L’aborto è un olocausto di bambini innocenti. Il prezzo di quel sangue innocente libera ogni volta un demone in più. Il prezzo, di quel grave peccato, di fatto contribuisce concretamente a oscurare sempre più la Terra. L’aborto può essere paragonato allo sterminio sistematico della razza umana. E’ crimine oggettivo contro la Vita!”

Quando si parla di sostegno alla famiglia tradizionale e battaglie pro-vita vieni guardato mediamente come fossi “solo un altro maniaco della religione che odia le donne ed i gay.” Così inizia il redazionale di Ben Johnson, responsabile del portale web LifeSiteNews, dal titolo molto esplicativo: “Io sono pro-vita a causa dei fatti, non per la Fede”. Johnson era invece ateo quando ha intrapreso la sua battaglia per la vita. È passato dall’essere un semplice e massificato consumatore di cultura pop anni ’80, pregna di amore libero e libero aborto, alla consapevolezza che vi è una verità ben celata sotto innumerevoli strati di menzogne ideologiche. La grande bugia ha intercettato la vita di Johnson prestissimo, quando, ancora bambino, vide una scena di un aborto in un film e chiese ad un adulto che cosa fosse questo “aborto”. La risposta? “Quando una donna non vuole avere un bambino, l’aborto ti permette di non essere più incinta”. Quindi nulla di grave: non esiste un bambino, e quelle poche cellule non possono avere il sopravvento sulla libertà della donna.

Tale posizione rimase insita in Johnson anche una volta cresciuto tanto da arrivare a sostenere che, essendo un grumo di cellule, non vi era differenza tra una donna che ha abortito una volta ad un’altra che di interruzioni ne ha affrontate –speriamo sia solo un esercizio retorico- 40. Certo, se il medesimo adulto avesse utilizzato termini quali “smembramento” o di “iniezione letale” la percezione sull’aborto sarebbe stata difforme. Ma l’indottrinamento della cultura dominante miete i suoi mortiferi frutti, ben concimati da Hollywood e dai film per la tv. Per fortuna però arrivò presto ad inciampare in attivisti pro-life che gli mostrarono la verità. Dati. Scienza. Una base epistemologica inconfutabile: la vita inizia con il concepimento quindi “se lui è un essere umano vivente, l’aborto è un omicidio”. Da buon empirista, si mise a ricercare informazioni precise, fatti, e non gli rimase altro che ritrovarsi sorpreso dalla verità. Le personali opinioni non possono tenere il confronto con dati scientifici inconfutabili. “Diventare una persona informata mi ha trasformato in un soldato della rivoluzione”: proprio per questo LifeSiteNews tiene a mettere a disposizione di tutti ricerche scientifiche ed un approccio rigoroso e globale. Quando la sinistra culturale diffonde i suoi strali sul movimento pro-vita , siamo lì a rispondere con la verità . Verità che coinvolge sempre più persone, ogni giorno di più” (a cura di DonSa).

E' proprio vero!
E’ proprio vero!

Le fonti di questo articolo sono tratte dalla pagina FB “ProLife”.

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