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E’ morto il card. Korec, carcerato e spazzino durante comunismo

Si è spento oggi, alle 13.30, all’età di 91 anni il cardinale gesuita Ján Chryzostom Korec, vescovo emerito di Nitra, nella Repubblica Slovacca, e figura di primissimo piano della lotta della Chiesa cattolica per la libertà e la democrazia in Cecoslovacchia durante il regime comunista. Ne dà notizia l’Ufficio stampa della Conferenza episcopale slovacca. 

Card. Korek

Ordinato vescovo clandestinamente nel 1951 all’età di 27 anni
Il card.  Korec era nato Bosany, nella diocesi di Nitra, il 22 gennaio 1924. Entrato nella Compagnia di Gesù il 15 settembre 1939, interruppe gli studi filosofici nel 1950, in seguito alla soppressione degli Ordini Religiosi ad opera del regime comunista. Ordinato sacerdote il primo ottobre 1950, il 24 agosto 1951, a 27 anni, ricevette clandestinamente l’ordinazione episcopale da mons. Pavel Hnilica. In fabbrica per nove anni consecutivi, svolse clandestinamente la sua missione di sacerdote e di vescovo senza essere scoperto, fino all’arresto e alla condanna, l’11 marzo 1960, a 12 anni di carcere per tradimento.  In carcere incontrò circa 200 sacerdoti e 6 vescovi. 

Condannato a 12 anni di carcere nel 1960 e liberato nel 1968
Fu liberato nel 1968, durante la Primavera di Praga, gravemente malato. In quell’anno, per la prima volta, celebrò la Messa in pubblico. Riabilitato nel 1969, ottenne il passaporto per Roma dove incontrò Papa Paolo VI in una visita da lui definita “commovente”. In quell’occasione ricevette ufficialmente le insegne vescovili, 18 anni dopo la sua ordinazione episcopale, ma le poté indossare pubblicamente solo nel 1989. Dopo la scarcerazione lavorò come spazzino a Bratislava, poi come operaio in un’industria chimica. La sua riabilitazione fu annullata nel 1974 e venne nuovamente condannato a quattro anni di carcere. Scarcerato ancora per motivi di salute, perse l’impiego di spazzino e restò disoccupato, in seguito riprese il lavoro all’industria chimica fino al 1984. Sotto il regime comunista Ján Chryzostom Korec ordinò clandestinamente circa 120 sacerdoti.

Elevato al cardinalato nel 1991
Vescovo di Nitra dal 6 febbraio 1990 al 9 giugno 2005 e presidente della Conferenza Episcopale slovacca dal 1990 al 1993, fu elevato alla dignità cardinalizia da San Giovanni Paolo II nel concistoro del 28 giugno 1991, ricevendo il titolo dei Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli. Autore di numerosi volumi, tra i quali il celebre “La notte dei barbari” tradotto in diverse lingue (“The Night of the Barbarians : Memoirs of the Communist Persecution of the Slovak Cardinal –  “Die Nacht der Barbaren-Als Geheimbischof in der Kirche des Schweigens 1950–1970”), nonostante l’età avanzata e i problemi di salute, il card. Korec ha continuato ad essere considerato come una delle più autorevoli figure e autorità morali della società slovacca. Nel 2014, in occasione del suo 90° compleanno le Poste slovacche gli hanno dedicato uno speciale annullo postale commemorativo.

Scende a 218 il numero dei cardinali, di cui 118 elettori
Con la sua morte il numero dei porporati del Collegio cardinalizio scende a 218,  di cui 118 elettori e 100 non elettori.





Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va/Lisa Zengarini)

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