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DUE SPICCETTI DI ELEMOSINA. Draghi dove stai portando l’Italia? Anche sulla guerra, parole ‘vuote’ del premier

L’insoddisfazione nazionale per il Governo di Mario Draghi è plateale ed evidente, con un premier (mai votato, ma pressoché imposto agli italiani dal Presidente Mattarella) che speravamo potesse portare l’Italia fuori da un ‘cataclisma’ finanziario.

E invece abbiamo ascoltato solo promesse, qualche frase buona (poche per la verità ndr), ed anche in occasione di questi ultimi due mesi di conflitto bellico in Ucraina, solo la capacità di essere ‘guerra-dipendenti’ dagli Stati Uniti, che corrono ad armare il conflitto, senza più pensare – minimamente – a come interromperlo e fornire una via di uscita all’Europa. 

Il discorso di oggi in Europa

Un discorso molto ampio, quello di Mario Draghi alla plenaria dell’Europarlamento di Strasburgo. Che batte soprattutto su un punto, in modo martellante: completare, e in fretta, l’integrazione europea. Anche rivedendo i Trattati e mettendo in discussione “totem” come le decisioni all’unanimità in seno al Consiglio Ue dei capi di Stato e di governo.

Con a fianco la presidente Roberta Metsola, e nel ricordo ancora vivo di David Sassoli, Mario Draghi parla della guerra in Ucraina come “una delle più gravi crisi” della storia dell’Unione Europea. Una crisi “insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica”. E che richiede la stessa “prontezza e determinazione” dimostrata nella lotta al Covid.

PRONTI A RIVEDERE I TRATTATI

Non se ne esce, però, con interventi emergenziali. Draghi avvisa: “Le istituzioni che i nostri predecessori hanno costruito negli scorsi decenni hanno servito bene i cittadini europei, ma sono inadeguate per la realtà che ci si manifesta oggi davanti”. C’è bisogno, dice il premier italiano, di un “federalismo pragmatico” che “abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso” – economia, energia, sicurezza -. “Se ciò richiede l’inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia”.

Dl aiuti, bonus da 200 euro e altre misure: ecco le novità e a chi spetteranno. Così riparte il paese?

Il governo con il dl aiuti ha stanziato 14 miliardi di euro: fra bonus 200 euro e altre misure arriva un provvedimento “per difendere i più deboli”.

“Questo provvedimento vuole difendere i più deboli, il potere di acquisto delle famiglie e la capacità produttiva delle imprese. Il caro vita è dovuto in gran parte ai prezzi dell’energia e servono strumenti eccezionali per affrontare tutto ciò”.

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi

Così Mario Draghi ha commentato il testo del dl aiuti, in cui sono contenute molte novità e iniziative per tentare di porre un freno alla crisi mettendo in campo iniziative per le famiglie e per le imprese. Su tutte il bonus 200 euro. Si tratta di un contributo una tantum per lavoratori e pensionati con redditi fino a 35mila euro. Solo per questo intervento, sono stati stanziati infatti 6,5 miliardi di euro dei 14 complessivi previsti nel provvedimento. Non è però l’unica misura messa in campo dal Governo Draghi, che ha introdotto novità per le famiglie e per le imprese, in grave difficoltà negli ultimi mesi.

Sono tante le iniziative messe in campo per tentare di alleggerire i conti delle famiglie e delle aziende, schiacciate in questa delicata fase dal caro energia e dagli aumenti. A partire dal Bonus Bollette, che diventa retroattivo e prevede che eventuali pagamenti di somme eccedenti verranno compensati nella bolletta dopo aver presentato l’Isee.

Altri 100 milioni sono invece stati destinati al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in affitto. Prorogato anche al 30 settembre 2022 il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori totali nelle villette unifamiliari ai fini dell’accesso al superbonus 110%. Capitolo imprese: esteso il credito d’imposta per le aziende energivore. Arriva inoltre un fondo da 200 milioni a sostegno di quelle imprese che hanno subito ripercussioni negative dal conflitto in Ucraina.

Previsto inoltre uno sconto sui trasporti negli abbonamenti per i lavoratori e gli studenti. Per i comuni che accolgono minori ucraini saranno invece rimborsati i costi sostenuti fino ad un massimo di 100 euro al giorno per ciascuno di loro.

Le parole ‘vuote’ sulla guerra

“Siamo al fianco di Kiev nel dolore che avvertiamo di fronte alla guerra, nell’attaccamento alla pace e nella determinazione comune ad aiutare l’Ucraina a difendersi”. È la linea italiana sul conflitto ucraino, che Mario Draghi ha ripetuto più volte alle Camere e che dovrebbe ribadire stamane davanti al Parlamento europeo.

Il discorso del presidente del Consiglio all’assemblea plenaria di Strasburgo è in programma alle 11,30, dopo l’incontro con la presidente Roberta Metsola. Draghi ribadirà la ferma condanna dell’operato del presidente russo Vladimir Putin e inviterà tutti i Paesi membri della Ue a restare uniti: dal tema dell’energia – dovrebbe rilanciare la battaglia per fissare un tetto al prezzo del gas – a quello della difesa comune, affinché l’Europa sappia avere un ruolo sempre più rilevante nella politica estera. Il premier illustrerà la posizione italiana già espressa la settimana scorsa dal capo dello Stato Mattarella al Consiglio d’Europa.

Ascolterà gli interventi dei capigruppo parlamentari per poi replicare. Dunque, guerra, energia, difesa europea comune, misure economiche a sostegno delle famiglie e delle imprese: sono gli stessi temi che il premier Draghi si troverà a discutere con gli altri Capi di Stato e di governo il 30 e 31 maggio al Consiglio straordinario di Bruxelles e il 23 e 24 giugno all’altro consiglio già fissato. Ma gli appuntamenti più importanti in agenda per Draghi sono quelli di Washington (il premier sarà negli Stati uniti il 10 maggio) e la visita a Kiev (la data non è ancora nota)

 

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