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Apertura delle Porte Sante nei luoghi di San Pio da Pietrelcina

In mattinata a San Giovanni Rotondo, con un rito presieduto da mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo. Nel pomeriggio, a Pietrelcina, la celebrazione presieduta dall’arcivescovo metropolita di Benevento, mons. Andrea Mugione. Federico Piana ha intervistato fra Francesco Dileo, rettore del Convento Santuario San Pio da Pietrelcina:

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R. – Si tratta della Porta Santa del Santuario di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo. Meglio ancora: è la porta del Santuario di Santa Maria delle Grazie, la chiesa annessa al convento nel quale ha vissuto Padre Pio per oltre 50 anni. Mentre la Porta Santa del pomeriggio è quella di Pietrelcina, il paese natale di Padre Pio.

D. – Cosa rappresentano queste Porte Sante?

R. – Innanzitutto la Porta Santa è appunto legata al Giubileo straordinario della Misericordia, quindi è un’opportunità che la Chiesa offre per ravvivare la vita di fede. Come lo stesso Santo Padre dice nella Bolla di indizione, il mistero della fede cristiana trova proprio nella misericordia, nella parola ‘misericordia’, la sua sintesi. Quindi è un modo per riscoprire il valore e il concetto di questo mistero che ogni cristiano deve poter vivere e sperimentare nella propria vita.

D. – Per quanto riguarda la Porta Santa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, nello stipite c’è un pezzo di roccia proveniente dalla Grotta di Betlemme?

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R. – E’ proprio così. E’ un pezzo di roccia che è giunto a noi qualche anno fa, quando abbiamo ospitato la statuetta del Bambino che è venuta proprio dalla Grotta di Betlemme. E il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, mi inviò come dono questo pezzettino della roccia della Grotta di Betlemme, che ho custodito sempre privatamente. Adesso, invece, si è presentata l’occasione per poter legare anche l’evento grandioso della nascita di Gesù, quindi l’inizio in cui si concretizza in mezzo agli uomini la misericordia, con questo anno così particolare e straordinario. Così tutti i pellegrini e i fedeli che arriveranno qui a San Giovanni Rotondo, entrando nella Porta Santa, potranno toccare questa roccia per richiamare, appunto, il grande mistero dell’Incarnazione di Cristo.

Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

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