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Andrea Bocelli: ‘Sono un cattolico praticante’ e.. quella devozione a Maria Valtorta

Una bellissima intervista di Avvenire ad Andrea Bocelli

La fede resta il perno della mia vita. Da cattolico praticante, credo nella forza…

(Di Angela Calvini) Andrea Bocelli ha deciso di pubblicare un album tutto dedicato allo spirito, che culminerà in un concerto in live streaming il 12 dicembre dal Teatro Regio di Parma.

Believe (Credere), appena uscito in tutto il mondo su etichetta Sugar, è un lavoro ricchissimo e variegato, prodotto da Steven Mercurio e Haydn Bendall, che contiene 17 brani (più due tracce speciali, un Laudate Dominum e un Padre Nostro) legati dal filo rosso della fede: fra questi una preghiera inedita di Ennio Morricone, un’Ave Maria composta dallo stesso Bocelli, un inedito di Puccini appena scoperto (Angele Dei), una coinvolgente versione di Fratello Sole, Sorella Luna di Ritz Ortolani, duetti contemporanei con Alison Krauss (27 Grammy Awards) e il soprano Cecilia Bartoli.

Bocelli, quale è oggi l’importanza della fede e il suo approccio nella preghiera?

Il periodo, inedito per la nostra generazione, è innegabilmente complesso. Grazie a Dio siamo tutti in salute, in famiglia, ma avverto­­­­ il disagio e la sofferenza di tanti amici meno fortunati. Questo riposo forzato mi ha permesso di vivere più intensamente il calore dei rapporti, in casa, e poi ho avuto più tempo per studiare, ascoltare musica, leggere. Ad esempio ho affrontato l’opera omnia della mistica Maria Valtorta, i cui testi sono stati molto amati, tra l’altro, da Madre Teresa di Calcutta. Ed è stata un’avventura dello spirito – di molte migliaia di pagine – che mi ha profondamente coinvolto e, mi auguro, anche un po’ migliorato. La fede resta il perno della mia vita. Da cattolico praticante, credo nella forza di tre straordinarie parole: fede, appunto, speranza e carità. E devo dire che su queste tre parole ruota anche il concept del mio nuovo disco. Sono le tre virtù teologali ma sono anche tre principi etici universali. E sono interconnessi, perché senza la speranza, restiamo intrappolati nello sconforto, senza la fede la vita è una tragedia annunciata, senza la carità non può esserci fede e neppure speranza.

Chi canta prega due volte, dice San Paolo: quale è il suo rapporto personale con la musica sacra?

La musica è voce dell’anima, penetra nelle sfere più intime della psiche. La musica sacra può essere portatrice di un’esperienza che oserei dire persino mistica: toccando le nostre corde spirituali, ci aiuta ad ascoltare la voce della coscienza. Il repertorio sacro ha un ruolo importante nella mia formazione. In chiesa ci sono cresciuto, le note dell’organo della piccola chiesa di San Leonardo a Lajatico (dove sono nato) hanno contribuito ad avvicinarmi alla musica. Nei miei ricordi d’infanzia, ci sono i cori durante le processioni che seguivo insieme a mia nonna, quando si intonava Mira il tuo popolo, ci sono pagine dolcissime come Dell’aurora tu sorgi più bella, c’è lo stupore e l’emozione per quei suoni magici. Era una sorta d’invito alla riflessione, mi aiutava, già allora, a rivolgere la mia attenzione al cielo.

Lei qui presenta anche una Ave Maria composta personalmente da lei. Come è nata? Un altro brano mariano contemporaneo molto forte è Gratia Plena di Paolo Buonvino.

Ho scritto questa Ave Maria nel mese di marzo. Ero al pianoforte, da solo, elaborando quel dolore che tutti abbiamo vissuto in questa amara primavera, e improvvisamente è come se fosse sgorgata dall’anima la melodia. Da questo brano si è fatta via via più concreta l’idea di realizzare un album che fosse un richiamo alle ragioni dell’anima, alla riflessione sul senso e sul dono della vita. La seconda pagina mariana è molto coinvolgente, anche perché porta con sé un messaggio planetario di fratellanza. Sono contento che sia stata inserita nella colonna sonora del film Fatima, pellicola di Marco Pontecorvo che racconta una storia edificante per tutti, anche per coloro che non hanno il dono della fede.

Quale il filo che lega questa scelta così ampia e variegata di brani legati al sacro, provenienti da diverse epoche e Paesi?

Quest’anno ho sentito la necessità di fare un disco che parlasse allo spirito, portando in dono all’ascoltatore, nelle mie intenzioni, un incentivo a incontrare la propria dimensione interiore e ad ascoltarne le ragioni. La sua struttura è molto libera, eterogenea: spazia nei generi, nei luoghi, nei secoli. Ci sono pagine classiche vere e proprie (da Fauré a Bizet, ma anche brani inediti di Puccini e di Morricone) a canzoni certo non sacre, ma cariche di religiosità, come Hallelujah di Leonard Cohen e You’ll Nevere Walk Alone.

Andrea Bocelli e la fede
Andrea Bocelli e la fede

Quale sentimento spera arrivi al pubblico da questo suo lavoro che ci accompagnerà verso il Natale?

Il mio auspicio è che questi brani portino un momento di sollievo e di ottimismo. L’ottimismo è un atteggiamento sempre vincente. La paura è la sola cosa di cui si debba avere paura. La sfida è non perdere la serenità, evitando l’inutile spreco di energia e di difese immunitarie di cui è responsabile il panico e lo stress. La Speranza, in questo momento storico, è assurta più che mai ad ago della bilancia esistenziale. Il Santo Natale festeggia il compleanno del mondo e di Colui che ci ha donato la vita. È un momento importante per riguadagnare la nostra casa interiore, per porci in ascolto, rivolgendoci con fiducia a quel cielo che custodiamo dentro di noi, vivendo in armonia e interpretando spiritualmente la nostra avventura terrena, comprendendo quanto sia meraviglioso essere vivi.

Ci sono diverse chicche attualissime: La preghiera a una mente confusa di Tosti, Inno sussurrato inedito di Morricone. Ci racconta?

Quello di Tosti è un vero e proprio gioiello, una preghiera emozionante e sofferta, un’implorazione che trova una perfetta aderenza ai versi del poeta risorgimentale Giuseppe Giusti, il quale peraltro in questo testo autobiografico ha aperto il cuore, con dei nessi commoventi al proprio stato di salute. Quanto al brano di Morricone, con il testo del cantautore Pacifico, è una delle ultime – se non l’ultima – tra le composizioni che ha firmato prima di morire. E il fatto che si tratti di una preghiera, mi emoziona particolarmente.

Come è stato l’incontro con una diva internazionale come Cecilia Bartoli in questo album?

Cecilia è un’amica, oltre ad una eccezionale collega. Oggi finalmente abbiamo unito le forze e intrecciato le nostre voci in un brano nuovo, Pianissimo, una pagina molto dolce che racconta il dialogo tra due innamorati, i quali percepiscono lo sguardo di Dio che benedice la loro unione. Con Cecilia abbiamo inoltre inciso I Believe, una canzone divenuta ormai un classico, un inno alla solidarietà e all’empatia.

Con la sua Fondazione agli inizi della pandemia avete contribuito a procurare respiratori per l’ospedale di Camerino. Come continua il vostro impegno su questo fronte?

Nell’emergenza sanitaria, ABF è stata e continua ad essere costantemente in prima linea. Oggi prosegue, coerentemente con la sua missione di aiutare le persone e le comunità ad emanciparsi e ad avere fiducia in se stessi, investendo molto anche nell’area educativa. Abbiamo inaugurato il 1° ottobre la nuova Accademia della Musica a Camerino (località tra le più colpite dal terremoto del 2016) ed è già attivo un nuovo progetto che mira a favorire l’inclusione e la crescitadei bambini ospedalizzati, attraverso la scuola all’interno degli ospedali. Il team ABF ha consegnato proprio nei giorni scorsi un “Teach Bus”, una biblioteca digitale per potenziare la didattica a distanza, al Gaslini di Genova (con il 45516 è possibile inviare il proprio contributo, ndr). Nei prossimi giorni sarà la volta di Lajatico, Napoli, Sarnano, Trieste…

Sta preparando qualche evento speciale natalizio in tv o via web?

Sì, sarà un concerto in streaming dal titolo Believe in Christmas: saremo, dal vivo, al teatro Regio di Parma, il 12 dicembre, in un evento spettacolare per la regia creativa di Franco Dragone. E sarà un modo per tornare ad abbracciare, anche se per adesso virtualmente, tutti coloro che mi seguono con affetto nel mondo, per augurare loro un Natale sereno, colmo di fiducia e di ottimismo.

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