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Allarme per il reclutamento di giovani musulmani nell’est del Congo

Allarme per il reclutamento di giovani musulmani nell’est del CongoKinshasa (Agenzia Fides) – Giovani congolesi musulmani vengono reclutati nel Nord e nel Sud Kivu, nella zona orientale della Repubblica Democratica del Congo, da gruppi che stanno assumendo via via una chiara tendenza jihadista. L’allarme viene lanciato da alcuni articoli apparsi sulla stampa congolese e belga. “Se ne parla da alcuni anni sotto traccia, ma ora il fenomeno sembra aver preso una dimensione più preoccupante” dice all’Agenzia Fides P. Loris Cattani, missionario saveriano e profondo conoscitore dell’area. “Nei rapporti del gruppo degli esperti dell’Onu sull’est della RDC ancora non si riconosce l’esistenza di legami tra i gruppi armati congolesi e gli Shabaab somali, però sulla stampa congolese sono apparsi articoli che rilanciano la possibilità di collegamenti addirittura con i Boko Haram della Nigera” dice il missionario.
Nell’area agisce già l’ADF (Forze Democratiche Alleate) un gruppo di origine ugandese che ha manifestato una forte ideologia jihadista: è accusato tra l’altro della scomparsa di tre padri assunzionisti dei quali dall’ottobre 2012 non si sa nulla (vedi Fides 22/10/2012).
“Non vorrei che i diversi gruppi jihadisti africani creassero un ponte dalla Somalia alla Nigeria e al Mali, passando per l’est della RDC, il Sudan, la Repubblica Centrafricana e parti del Ciad e del Camerun” afferma p. Loris.
Secondo notizie di stampa, i giovani congolesi sono inviati dalla Muslim Defense International nell’area del massiccio del Graben per essere indottrinati e addestrati all’uso delle armi. L’area sarebbe una specie di “zona franca” usata per addestrare giovani combattenti islamisti provenienti da Kenya, Uganda, Rwanda, Sudan e Nigeria, che sono poi rinviati nei loro Paesi di origine.
“Il fenomeno è ancora da comprendere nella sua interezza, ma mi sembra che sulla base di quanto finora è emerso è giunta l’ora di suonare il campanello d’allarme su quello che accade in questa parte della Repubblica Democratica del Congo” conclude p. Loris.

Fonte. Agenzia Fides

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