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Viaggio di Papa Francesco in Corea. Atteso come apostolo di pace

timthumbCITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco «viene come un apostolo di pace in un Paese che sta ancora soffrendo della divisione tra Sud e Nord». Per questo l’appello del Pontefice «per la riconciliazione e la pace susciterà ampia risonanza sia in Corea che nel mondo intero, portando un effetto favorevole agli sforzi sia nazionali sia internazionali per la pace».

Parola di Thomas Hong-soon Han, docente di Economia politica alla Hankuk University e fino al dicembre scorso ambasciatore di Corea presso la Santa Sede.  In un’ampia intervista a firma di Paolo Pegoraro pubblicata nel suo ultimo numero da «la Gregoriana», semestrale della pontificia università gestita dai gesuiti, Han sottolinea le aspettative dello storico viaggio che tra poco più di un mese Papa Francesco compirà nel Paese asiatico.

Un’attesa carica di speranza che proietta nuova luce anche sui fedeli di tutto il continente, dove i cattolici sono solo una piccola minoranza, 140 milioni, il 3,3 per cento della popolazione complessiva: «Si impegnino tutti i fedeli dell’Asia nonché della Corea, uniti con Papa Francesco, per scrivere insieme a lui un altro capitolo degli Atti degli Apostoli in Asia, condividendo l’un l’altro l’Evangelii gaudium», ha affermato Han. Ex alunno della Gregoriana dove dal 1966 al 1971 ha frequentato la Facoltà di Scienze sociali — «You have been contaminated by the Jesuits», gli dicevano in tono scherzoso i suoi insegnanti — Thomas Hong-soon Han nel 1995 ha fondato a Seoul la Scuola della dottrina sociale della Chiesa, quale significativo contributo allo sviluppo democratico del Paese e della società. Fonte: Osservatore Romano

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