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Strage Erasmus, Laura si sveglia dal coma e fa un sorriso alla mamma

Laura Ferrari era su quel pullman maledetto che, partito da Valencia, all’alba del 20 marzo, ha sbandato sull’autostrada per Terragona causando la morte di 13 studentesse. Le sette ragazze italiane Francesca, Elisa, Lucrezia, Serena, Valentina, Elena ed Elisa non ce l’hanno fatta. Ma Laura, la studentessa modenese di 23 anni, ha continuato a lottare: coma farmacologico, vertebre del collo fratturate, un intervento durato ore per ricostruirle la parte sinistra del cranio. Fino ad arrivare a martedì, quando i medici hanno provato a far reagire il suo corpo ferito, come racconta il fratello Lorenzo al Corriere della Sera:

Laura Ferrari

Le hanno tolto il respiratore per qualche minuto, e Laura così per la prima volta è tornata a respirare autonomamente. Nonostante la morfina è riuscita a pronunciare pure qualche parola. Insomma, progressi enormi rispetto al giorno di Pasqua, quando aveva mosso soltanto le palpebre. Stanotte, penso, la riaddormenteranno con i farmaci, ma ci hanno detto comunque che non è più in pericolo di vita. E questa è la cosa che conta.

Era martedì, erano le 3 del pomeriggio: Laura ha aperto gli occhi per la prima volta dopo 10 giorni passati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Creu e San Pau di Barcellona. Ha fatto un sorriso a mamma Annunciata che era lì accanto e lei, un cenno con il capo a papà Riccardo. Questo il racconto di Lorenzo che, poi, esprime un ringraziamento speciale per l’angelo custode di Elisa, e per quello scambio di viscerale amicizia e di estremo coraggio che nessuno dimenticherà mai:

Vorrei ringraziare pubblicamente Elise, una ragazza belga coetanea di Laura che è stata davvero il suo angelo custode. È venuta in ospedale e mi ha raccontato che lei e Laura dormivano, una con la testa sulla spalla dell’altra. C’è stato l’incidente e Laura ha salvato Elise, perché mia sorella le è finita davanti e ha assorbito tutto l’urto. Ma poi è stata Elise ad estrarre Laura dalle lamiere, a tamponare le sue ferite e a tenerla sveglia fino all’arrivo dei soccorsi. Ed è stata sempre Elise a sbloccare la cintura di sicurezza all’autista rimasto intrappolato e poi a mettere i triangoli di segnalazione di pericolo dietro e davanti al pullman, evitando che altri mezzi potessero sbatterci contro…

Il risveglio di Laura si accompagna a un’altra buona notizia, dopo giorni di incubo e speranza, che arriva dal console italiano in Spagna, Stefano Nicoletti:

Due ragazzi italiani rimasti feriti nell’incidente sono stati dimessi e hanno deciso di restare in Spagna a studiare per continuare il progetto Erasmus. Un messaggio forte di speranza e di vita.




Redazione Papaboys (Fonte www.huffingtonpost.it)

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