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Così i satanisti sguazzano in questa notte di Halloween.

Introduzione. Le sette sono organizzazioni chiuse a sfondo religioso con risvolti apocalittici, sessuali, diabolici e pseudo messianici. Ogni setta prevede il totale annullamento della personalità e dell’intelligenza. Alla base di coloro che vi aderiscono c’è molta ignoranza, alimentata da grosse difficoltà relazionali causate dalle sofferenze da cui non sono riusciti a venire fuori.

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L’appartenente alla setta, riveste di religiosità qualunque idea. Secondo questo spirito non ammette critiche e si isola nel suo mondo. Cadendo nel settarismo, l’individuo perde qualsiasi razionalità, diventa ottuso e violento. Si abbruttisce e passa la vita in un mondo surreale. Crede di essere libero mentre è l’unico schiavo. E’ difficile potere uscire dalle sette.  Coloro che ne sono venuti fuori, dopo lunghe riabilitazioni psicologiche, ne rimangono segnati per sempre.

Aleister Crowley. Il più grande satanista del Ventesimo secolo è stato Aleister Crowley (1875-1947), si considerava l’anticristo facendosi chiamare “la grande bestia 666” o “bestia dell’abisso”. Era convinto che le forze magiche e occulte lo usavano come mezzo di comunicazione con l’umanità. La sua missione era: promuovere le forze occulte che alla fine del secolo ventesimo, finiranno per illuminare il mondo.

La Chiesa di satana. Molte delle attuali sette si ispirano alla Chiesa di satana, fondata negli Stati Uniti nel 1966 da Anton Le Vey. Il simbolo della setta è la testa di un capro all’interno di un pentacolo invertito (stella a cinque punte capovolta) iscritto in un circolo con cinque lettere ebree all’estremità di ogni punta e, tutto questo, racchiuso in un altro cerchio. La Vey scrisse tre libri: The satanic Bible, Satanic Rituals, Complete Witch. Le pubblicazioni sono punto di riferimento per il mondo satanico.

Le sette sataniche. Vi sono molti tipi di sette sataniche. In alcune satana è rappresentato come “Luce luciferina”, un principio o entità positiva, in opposizione al Dio cristiano. Nel satanismo razionalista si nega l’esistenza di satana come dio, ma si praticano ugualmente riti magici, spesso a sfondo sessuale, per evocare entità demoniache che rendono l’uomo il “dio di se stesso”. Alcune sette sono esclusivamente per donne, come le figlie di Isis, figlie di Bel-zebù, Fondazione del gen sacro, Comunità di maghe, ecc… In esse a volte sono compiute pratiche lesbiche. Solo in casi rari si accettano gli uomini per realizzare riti sessuali aberranti. In alcune chiese sataniche si fanno con frequenza sacrifici di animali. In altre, si arriva ai sacrifici umani e al cannibalismo, utilizzando bambini comprati a gente molto povera, con la promessa di dar loro un futuro migliore, oppure figli degli stessi componenti della setta. Nella maggior parte dei gruppi si compiono orge sessuali con droghe e alcol, dopo le messe nere, nelle quali si adora Satana. Molti giovani sono attratti dalle feste sessuali, dove vengono obbligati a fare cose al limite della decenza umana. Spesso i nuovi membri sono violentati sessualmente dagli adepti della setta.

Statistiche dei gruppi satanici. In Spagna si calcola che vi sono più di 250.000 persone intrappolate in questi gruppi satanici. In Italia sono molti di più, solo a Torino se ne contano 40.000. Quanti saranno negli Stati Uniti e in altri paesi sviluppati? Nel lontano1982 ebbe luogo a New York il primo congresso mondiale delle sette sataniche e, come impegno, venne scelto quello di far uscire satana per le strade.
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Il peggio di queste sette è l’uso dei bambini per le loro pratiche aberranti. Secondo Diana Core, responsabile di Childwatch, istituzione caritativa inglese contro gli abusi sui minori, migliaia di bambini vengono abusati in queste riunioni, poiché viene inculcato che la loro innocenza aumenta la potenza dei seguaci. Anche per questo molti pedofili entrano in queste sette. Una ex-maga, Audrey Harper, afferma: Ho assistito all’assassinio di una bambina di nove giorni. Era stata destinata al sacrificio dalla nascita e venne sacrificata dal proprio padre, che era il grande sacerdote della setta. Non dimentichiamo: dove c’è satana, non può esserci né pietà, né compassione.



a cura di Ornella Felici

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