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Vescovi della Campania preoccupati per guaritori e finti esorcisti

Qual è il peccato preferito dal demonio?
La Chiesa scende dunque in campo contro il diffondersi di pratiche parareligiose e rituali magici o apotropaici, che troverebbero spazio tra le pieghe della crisi economica e di valori, non soltanto in Sannio.  E nello speciale decalogo, che certo ha suscitato più di una curiosità tra i fedeli, c’è spazio per disposizioni perentorie che i Vescovi campani indirizzano ai prelati.

Qualche esempio? “Non è consentito benedire medicinali o cartelle cliniche”. E ancora:  è fatto divieto di utilizzare espressioni come “messa di guarigione”, perché – spiega il documento – “ogni messa attua la salvezza e la guarigione portata da Cristo”. Il riferimento è ad episodi di “adorazione eucaristica con la presenza di fotografie o diagnosi cliniche sulle quali si invoca la benedizione o passaggio tra i fedeli riuniti dell’ostensorio con Gesù Sacramento”. Pratiche considerate “strumentalizzazione dei sacramenti come forme analoghe alle soluzioni dei maghi”. E ai sacerdoti, esorcisti compresi, viene intimato di “evitare giudizi che assomiglino a diagnosi o terapie mediche” e di astenersi dal giudicare o mettere in discussione i referti sanitari”.

Esorcismi in Vaticano? Esagerazioni cinematografiche o fatti reali?

Nel documento, tra l’altro, vengono citati anche i casi di appartamenti privati “adibiti a luoghi di culto con la presenza di sacerdoti o anche laici che effettuano benedizioni o gesti sacramentali propri del ministero ordinato”. E ancora: vietatissimo – si legge nel documento pubblicato dalla rivista e affisso all’ingresso delle chiese sannite – riprendere o registrare i riti, con telefonini o altri mezzi di comunicazione. Quindi, con riferimento non troppo velato a eventuali tariffari (la cui presenza è stata talvolta denunciata sul web), ecco l’invito perentorio alla “gratuità economica di qualsiasi celebrazione”. Infine, si rimarca “l’obbligo del Vescovo nel vigilare ed evitare abusi”.

Redazione Papaboys (Fonte  napoli.repubblica.it/Pasquale Ricaldo)

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