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Vangelo (8 Maggio) Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo

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Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso

Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù Risorto, la sera della Pasqua versa lo Spirito sui discepoli, conferendo loro la missione della salvezza del mondo. Anzi, quel Vangelo dice molto di più. Loro non sono solo costituiti missionari. Sono più che missionari. Devono essere nel mondo per il mondo ciò che Lui è stato, senza alcuna differenza. Come Cristo è il Salvatore dal Padre, così loro dovranno essere i Salvatori, i Redentori da Cristo. Gesù alita su di essi il suo Santo Spirito e la sua stessa missione.

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La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,19-23).
Per l’Apostolo Giovanni il mistero di Cristo è mistero degli Apostoli, la missione sua è missione consegnata a loro, lo Spirito di Cristo è Spirito dei discepoli. Essi dovranno essere veri redentori, veri salvatori, veri portatori della sua salvezza nel mondo. Porteranno la salvezza, manifestando sempre e dovunque Cristo agente ed operante nel loro corpo, per il loro spirito, con la loro anima. Nel Vangelo secondo Luca, pur avendo Gesù la sera della Pasqua aperto la loro mente per comprendere la Scrittura e pur avendo assegnato i confini della loro missione: da Gerusalemme fino agli estremi limiti della terra, annunciando la conversione e il perdono dei peccati, dovranno ancora rimanere in Gerusalemme. Manca loro lo Spirito della missione e senza di esso missione mai se ne potrà svolgere. L’Apostolo da solo non ne è capace. Ora che Gesù ha dato questi insegnamenti può lasciare la terra e ritornare nella sua invisibilità.
Con l’ascensione in verità Gesù non lascia la terra. Non abbandona i suoi discepoli. Cambia modalità di essere: da visibile rimane invisibile, ma non per questo la sua presenza è meno reale, meno vera. È la stessa presenza. Cosa cambia, o meglio cosa deve cambiare? Deve cambiare la fede del discepolo, la mente, il cuore, gli occhi. Lui deve vedere sempre Gesù accanto a lui, in lui, avanti a lui e con Gesù dialogare, parlare da persona vivente a persona vivente, da cuore a cuore, da anima ad anima. Con gli occhi dell’anima e dello spirito il discepolo deve sempre camminare alla presenza del suo Signore. Deve sentirlo vivo accanto a lui. Questa fede ora Gesù gli chiede. Con questa fede dovrà andare nel mondo. Camminerà nel mondo, ma sempre dialogando e parlando con il suo Maestro per ricevere da Lui le giuste modalità di agire. In fondo la missione è di Gesù ed è sempre Gesù che dovrà realizzarla in lui.

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Questa visione vera, reale, ma spirituale di Gesù dovrà essere lo Spirito a realizzarla nel suo cuore, nella sua mente, nei suoi pensieri, nei suoi occhi. Lo Spirito Santo è dato essenzialmente per il missionario, per essere lui sempre in comunione con Cristo Signore, come lo Spirito Santo è stato dato a Cristo Gesù il giorno del battesimo per essere sempre in comunione con la volontà del Padre. Lo Spirito metteva in comunione Gesù con il Padre, Gesù vedeva il Padre, ascoltava il padre, obbediva al Padre, il Padre agiva per mezzo di Lui. Così deve essere per il discepolo. Gli è dato lo Spirito, lo Spirito lo mette in comunione con Cristo, il discepolo vede Cristo, lo ascolta, gli obbedisce, compie la sua volontà. Cristo Gesù opera per mezzo di lui sempre.




Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ricolmateci di Spirito Santo.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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