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Vangelo (10 Maggio 2018) Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia

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Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia

Per salire verso l’alto, per raggiungere il Signore, si deve sempre passare attraverso la grade tribolazione della persecuzione, della morte, del rinnegamento, del tradimento, di ogni altra afflizione sia fisica che spirituale, sia dei lontani che dei vicini. Ecco come l’Apocalisse dell’Apostolo Giovanni ci rivela questo mistero.

Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame né avranno più sete, non li colpirà il sole né arsura alcuna, perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi». (Ap 7,9-17).

Anche l’Antica Profezia annunziava la fedeltà nella tribolazione come vera via di salvezza, smentendo i falsi profeti che parlavano di non differenza tra chi serve il Signore tra le lacrime della fedeltà e chi invece si abbandona ad ogni empietà.

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Duri sono i vostri discorsi contro di me – dice il Signore – e voi andate dicendo: «Che cosa abbiamo detto contro di te?». Avete affermato: «È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver osservato i suoi comandamenti o dall’aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti». Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l’orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. Essi diverranno – dice il Signore degli eserciti – la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del figlio che lo serve. Voi allora di nuovo vedrete la differenza fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve. Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla. Calpesterete i malvagi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti. (Mal 3,13-21).

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Gesù deve passare attraverso la croce, che è la tribolazione delle tribolazioni, per salire fino al Padre suo. Il mondo vedendo Gesù crocifisso sarà nella gioia, nella grande esultanza. Si è finalmente liberato di Colui che turbava la sua coscienza di peccato, falsità, menzogna, superbia, arroganza. I discepoli invece saranno nella grande tristezza. Colui sul quale avevano sperato non c’è più. È morto. Tutto è finito, pensa il mondo. Ma anche alcuni dei discepoli pensano che tutto sia finito.

Gesù risorge il terzo giorno. Il mondo si sprofonda in una tristezza senza fine. Non è riuscito a spegnere la luce della verità. I discepoli nascono invece alla grande gioia.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, conduceteci alla vera gioia.



Commento a cura del Movimento Apostolico

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