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Un sottomarino nucleare nel Mediterraneo. Putin continua a preoccupare l’Europa (e l’Italia)

La guerra che la Russia ha iniziato con l’invasione dell’Ucraina, si fa sempre più mondiale.

Oggi, dopo le dichiarazioni di minaccia verso l’Italia ed il numero di rifugiati che supera i 3 milioni, una mossa tattica spiazza di nuovo i leader europei.

Sottomarino nucleare russo nel Mediterraneo: lo “Squalo” di Putin alza la tensione con la Nato

«Altre sanzioni avranno conseguenze irreversibili». La minaccia della Russia diretta all’Italia è arrivata forte e chiara fino a Roma. Il timore che la guerra d’Ucraina diventi un conflitto mondiale è sempre forte.

Così, la notizia che un sottomarino nucleare russo starebbe viaggiando nel Mediterraneo, potrebbe aumentare ulteriormente la tensione tra Putin e la Nato, già alta come non succedeva da tempo.

A dare la notizia è il sito “Covertshores”, punto di riferimento sui temi militari navali. Secondo la fonte si tratta di un battello d’attacco classe Akula (che significa Squalo), della lunghezza di 110 metri armato con missili cruise privi di testata atomica.

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La flotta della Russia

Nel Mediterraneo la presenza di navi e sottomarini russi non è una novità, anche se adesso il loro presidio ha un aspetto ben diverso rispetto a un mese fa. La pattuglia di Putin – riporta il quotidiano Il Messaggero –  è guidata da due grandi incrociatori classe Slava, concepiti come «killer di portaerei», armati fino ai denti. Da segnalare anche due caccia, due fregate, una corvetta e due sottomarini convenzionali, i Khilo. Ad accompagnarli, un vasto assortimento di missili da crociera Kalibr, già segnalati come armi usate per colpire obiettivi in Ucraina.

La presenza massiccia della Russia nei mari europei serve come minaccia costante alla Nato, in caso che il conflitto prenda una forma incontrollata. Quando il 24 febbraio è cominciata l’invasione russa in Ucraina, la flotta di Putin si è radunata davanti alla Siria, dove c’è la base di Tartous, protetta da batterie anti-aeree e squadriglie di cacciabombardieri.

La giornata di guerra in Ucraina

Il conflitto russo-ucraino entra nel ventiquattresimo giorno.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede colloqui significativi di pace e sicurezza “senza indugio” con Mosca, che invece vuole prima un testo su cui discutere come condizione essenziale per un vertice con Putin.

Un incontro, per il presidente ucraino, “è l’unica possibilità per la Russia di ridurre i danni causati dai propri errori”. Per il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, le delegazioni dei due Paesi devono preparare e concordare il testo di un trattato. Secondo l’Onu, sono oltre 3,3 milioni i rifugiati dallo scoppio della guerra.

Polonia, superati 2 milioni profughi dal confine

Il numero di profughi che hanno lasciato l’Ucraina e hanno oltrepassato il confine con la Polonia ha superato quota due milioni. Lo rivela l’ambasciata italiana a Varsavia, specificando che a venerdì il numero esatto di persone entrate nel Paese è 2.041. 391. Dall’inizio della guerra sono giunti in Polonia cittadini di oltre 180 Paesi, tra cui molti extraeuropei come Uzbekistan (7.066 persone), India (5.959), Vietnam (2.909), Usa (2.856), Nigeria (2.690), Afghanistan (1.840) e Siria (1.341).

Cina: “Nato colpevole della guerra, l’espansione sarebbe terribile”

Il viceministro degli Esteri cinese, Le Yucheng, ha ribadito di ritenere la Nato “colpevole” per la guerra in Ucraina e ha criticato le sanzioni contro la Russia. In un discorso pronunciato nel corso di una conferenza a Pechino, ha detto che l’Alleanza Atlantica costituisce “vestigia della Guerra Fredda” e che la sua espansione potrebbe comportare “ripercussioni troppo terribili da contemplare” da una grande potenza come la Russia.

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