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Tre carabinieri morti in un giorno: il totale da inizio pandemia sale a 28. Omaggio ai servitori dello stato

Circa 5.500 stazioni sono rimaste sempre aperte dall’inizio della pandemia: un presidio del territorio capillare, vicino ai bisogni dei cittadini, mai così importante come durante il periodo della pandemia.

Una “mission” costata la vita a ben 28 carabinieri – riporta il Tgcom24 – di cui tre nella sola giornata di venerdì. Un conto enormemente salato che ci si augura posso terminare con il completamento del piano vaccinale.

carabinieri.brindisi
carabinieri.brindisi

Sette di loro erano comandanti o vicecomandanti di Stazione, con un’età tra i 47 e i 58 anni. Da sempre tra i presìdi più esposti al virus poiché in costante contatto con le persone, ad oggi il totale dei carabinieri contagiati è di circa 11.300. Cordoglio è stato espresso dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Voglio esprimere la mia vicinanza e quella di tutta la Difesa all’Arma dei Carabinieri che in pochissime ore ha perso tre validissimi carabinieri. So che si sono dedicati con passione e impegno al dovere, alle Istituzioni, e alle proprie famiglie e non saranno mai dimenticati. A tutti i Carabinieri il mio grazie. Siete punto di riferimento per il Paese, presidio della sicurezza di tutti”.

Tra le ultime vittime Massimo Paris, comandante della Stazione di Guarciano (Frosinone), punto di riferimento per il territorio nel quale prestava servizio, avrebbe compiuto 58 anni a settembre, lascia la moglie e la figlia. Si era ammalato e per diverso tempo aveva lottato duramente contro il covid, perdendo però la battaglia.

Stefano Capenti, comandante della Stazione di Peschiera Borromeo in provincia di Milano, è morto invece a 47 anni: “La sua professionalità – ricordano oggi i colleghi – vivrà per sempre nella nostra memoria e in quella dei cittadini per cui era sicuro punto di riferimento, avendo servito il suo Paese con umiltà, passione e impegno”. Anche lui lascia la moglie e una figlia di 16 anni. Franco Gagliardo invece era il comandante della Stazione Forestale di San Marco dei Cavoti (Benevento), aveva 59 anni. Era ricoverato dal 30 marzo. I colleghi lo ricordano così: “Si è distinto per l’impegno, l’abnegazione quotidiana e la disponibilità a svolgere silenziosamente il proprio lavoro”.

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