Pubblicità
HomeNewsRes Publica et SocietasTerzo scrutinio: altra fumata nera. Appoggio a Mattarella, vertice tra Renzi e...

Terzo scrutinio: altra fumata nera. Appoggio a Mattarella, vertice tra Renzi e Alfano

terzo scrutinioRiprende alla Camera dei Deputati la seduta per l’Elezione del Presidente della Repubblica. Dalle ore 15 anche noi su PAPABOYS 3.0 abbiamo seguito in diretta streaming la tornata di votazioni.

Sono andate a vuoto le prime tre votazioni, Il centrodestra ora tratta. A Montecitorio si è svolto un incontro tra il premier Matteo Renzi e il suo ministro dell’Interno, Angelino Alfano. I due si sono confrontati sul voto di domani mattina, per vedere se ci sono le condizioni per un voto favorevole di Ncd a Sergio Mattarella. All’incontro era presente il ministro dei trasporti Maurizio Lupi che poco prima aveva discusso la cosa con vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e con il sottosegretario alla Presidenza Consiglio Luca Lotti. La girandola di riunioni nel centrodestra continua: a palazzo Giustiniani, a quanto si apprende, c’è stato un incontro tra Denis Verdini, Gianni Letta, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, e Angelino Alfano.

Le trattative nella maggiornaza. La base dei grandi elettori del Nuovo Centro Destra contesta l’ipotesi di votare scheda bianca, di far eleggere Mattarella al Colle con i soli voti del Pd e di Sel (e magari dei grillini) rimanendo fuori da questa importante partita politica. E questo mentre Ncd ha tre ministri nel governo, uno dei quali è pure il responsabile del Viminale. O si sta fuori dall’esecutivo e si vota scheda bianca oppure si vota Mattarella e si rimargina il vulnus del metodo: vulnus voluto da Renzi, dicono molti grandi elettori Ncd e Udc, che ha scelto la candidatura di Mattarella senza consultare gli alleati della maggioranza. Alfano rischia di vedersi sfuggire di mano le truppe, ecco spiegato quindi l’incontro con Renzi.

Le fumate nere. Alla Camera in mattinata si è registrata una nuova fumata nera per l’elezione del presidente della Repubblica: al secondo scrutinio con la maggioranza dei 2/3 leschede bianche sono state 531, aumentano a 143 i voti dispersi mentre Fernando Imposimato, candidato M5S, ha ricevuto 123 preferenze. Ma, in vista della quarta votazione di domattina, cresce la tensione in Forza Italia e Ncd dopo lo «strappo» su Sergio Mattarella. Gli azzurri sono spaccati tra chi spinge per votare scheda bianca anche alla quarta e chi vuole uscire dall’Aula (evitando così i franchi tiratori interni). Il Pd non rinuncia ad allargare il consenso sul giudice costituzionale e lavora sia su FI sia su Ncd per convincerli a ripensare la decisione. Sono al lavoro i pontieri: il ministro Maria Elena Boschi parla a lungo, per ora senza successo, con Maurizio Sacconi per far cambiare idea a Ncd. «Mi auguro ci sia la possibilità di ricucire i rapporti, c’è tanto lavoro da fare», ammette il ministro renziano.

Forza Italia alla resa dei conti. Acque agitate anche dentro Forza Italia dove in molti vorrebbero rimettere in discussione la decisione di Berlusconi di andare domani sulla scheda bianca, un’ipotesi sposata anche dai fittiani. Ma i più ortodossi vorrebbero lasciare l’aulaper evitare «franchi tiratori», cioè una convergenza a scrutinio segreto su Mattarella. In riunione permanente con l’ex premier, alcuni azzurri hanno sollevato alcune perplessità sul “peso” politico che avrebbe la scelta di non partecipare al voto. Lo stesso Berlusconi, durante la telefonata, ha ricordato ai vertici di FI la decisione assunta ieri in Assemblea dei grandi elettori, ovvero votare scheda bianca al quarto scrutinio e agli eventuali scrutini successivi.

La bandiera strappata sul Quirinale. Mentre il Parlamento prova, per la terza volta, a cercare di dare un nome al suo nuovo inquilino, il palazzo del Quirinale registra un curioso incidente: complice il forte vento che sta soffiando sulla Capitale, il tricolore issato sul torrino del palazzo, si è infatti staccato dal suo supporto restando comunque attaccato per un lembo.

Mentre il Parlamento prova, per la terza volta, a cercare di dare un nome al suo nuovo inquilino, il palazzo del Quirinale registra un curioso incidente: complice il forte vento che sta soffiando sulla Capitale, il tricolore issato sul torrino del palazzo, si è infatti staccato dal suo supporto restando comunque attaccato per un lembo.

(aggiornamento ore 17.40)

.

IL VIDEO DELLA TERZA VOTAZIONE
.

.
.

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome