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Supplica allo Spirito Santo: La Preghiera Trasmessa da Papa Giovanni Paolo II Inspirata dal Suo Papà

La preghiera è un potente strumento per connettersi con la spiritualità e rivolgersi a Dio con umiltà e fiducia. Ogni tradizione religiosa ha le proprie preghiere significative, che offrono conforto, ispirazione e guida spirituale. Una di queste preghiere, particolarmente cara al cuore di Papa Giovanni Paolo II, è la “Supplica allo Spirito Santo”.

Questa preghiera, che il Papa imparò da suo padre e che conservò nel corso della sua vita, è un’invocazione al Divino Spirito Santo per ottenere la Sua presenza e la Sua guida nella vita quotidiana. Papa Giovanni Paolo II ha testimoniato l’importanza di questa preghiera nella sua esperienza personale, ricordandoci che l’azione dello Spirito Santo può trasformare e illuminare ogni aspetto della nostra esistenza.

Unisciti a noi mentre esploriamo la preghiera della “Supplica allo Spirito Santo”, appresa da Papa Giovanni Paolo II attraverso l’influenza e l’esempio di suo padre. Scopriremo il significato profondo di questa preghiera e come può arricchire la nostra vita spirituale. Inoltre, ti forniremo una guida pratica per recitare questa preghiera oggi e sperimentarne il potere trasformativo.

Preparati a immergerti in una preghiera che ha radici familiari e una ricchezza spirituale straordinaria. La “Supplica allo Spirito Santo” può diventare una fonte di consolazione e rinnovamento per te, offrendoti la possibilità di invocare la presenza divina nella tua vita e di aprirti alla saggezza e alla guida dello Spirito Santo.

gIOVANNI pAOLO ii GIOVANI

Questo insegnamento Giovanni Paolo II l’aveva ricevuto quando era piccolissimo da suo padre, che gli aveva suggerito di pregare lo Spirito Santo fin dai suoi undici anni. Un’abitudine che non avrebbe mai perduto.

Secondo padre Slawomir Oder, autore del libro Il vero Giovanni Paolo II, L’uomo, il Papa, il misticoil Pontefice polacco avrebbe recitato la preghiera di suo padre ogni giorno fino alla morte.

Ecco dunque questa piccola preghiera da recitare e, perché no?, da insegnare ai bambini perché prendano l’abitudine anch’essi, come il piccolo Karol, di pregare lo Spirito Santo e domandare i suoi sette doni, ricevuti nel battesimo e che il cristiano è chiamato a verificare e rinnovare incessantemente, per essere un “figlio benedetto” di Dio:

Spirito Santo,
ti domando il dono della Sapienza,
per una migliore comprensione
di te e delle tue divine perfezioni.

Ti domando il dono dell’Intelletto,
per una migliore comprensione
dello spirito dei misteri della santa fede.

Dammi il dono della Scienza,
perché io sappia orientare la mia vita
secondo i principî di codesta fede.

Dammi il dono del Consiglio,
perché in ogni cosa io possa
cercare consiglio presso di te
e trovarlo sempre presso te.

Dammi il dono della Fortezza
perché nessuna paura o considerazione
terrestre possa strapparmi a te.

Dammi il dono della Pietà
perché io possa sempre servire
la tua maestà divina con amore filiale.

Dammi il dono del Timore di Dio
perché nessuna paura o considerazione
terrestre possa strapparmi a te.

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