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Solo un demonio può radere al suolo una città mariana. Mariupol, centinaia di morti, tutto distrutto, non c’è più niente

130 sopravvissuti dopo le bombe sul teatro a Mariupol. La città mariana della quale ha parlato anche Papa Francesco, chiedendo di risparmiarla
Solo un demone può interamente radere al suolo una città dedicata alla Vergine Maria: il nome di questo tale, è Putin. Imperdonabile, diabolico appunto.
Le forze armate russe stanno intensificando gli attacchi a distanza sulle città ucraine, per compensare gli scarsi progressi nell’avanzata sul terreno. E a pagarne il prezzo sono soprattutto i civili.
Sul fronte sud Mariupol è distrutta, e si temono fino a ventimila morti.
Anche nel nordest Chernihiv e Kharkiv sono state bersagliate da nuove raffiche di bombe e colpi di mortaio, che hanno provocato decine di vittime tra i residenti. Attacchi cheil G7 ha condannato duramente, assicurando che “gli autori di crimini di guerra ne risponderanno”.

La Russia, stima il Pentagono, ha lanciato più di 1.000 missili in queste prime tre settimane di invasione. Colpire dal cielo è una tattica per far collassare dall’interno i propri obiettivi, nella misura in cui la resistenza degli ucraini lungo il percorso e le difficoltà nei rifornimenti stanno impedendo alle truppe di Putin di entrare nei centri abitati.
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Gli effetti di questa morsa asfissiante sono evidenti a Mariupol, dove il 90% degli edifici è stato distrutto per i bombardamenti quotidiani dei russi, hanno affermato le autorità locali.

All’indomani dal raid che ha raso al suolo il teatro che dava rifugio ad oltre mille sfollati, si è saputo che 130 persone sono sopravvissute e sono uscite dall’edificio distrutto.

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Mentre il governo di Kiev ha stimato che nella città martire sul Mar Nero le perdite tra i civili possano essere 20mila. Soltanto 30mila persone del resto sono riuscite a fuggire, mentre oltre 350mila restano sotto assedio senza acqua ed elettricità.
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Oltre 320mila cittadini tornati in Ucraina per combattere

Più di 320mila cittadini sono tornati a casa per aiutare l’Ucraina a combattere da quando la Russia ha iniziato la sua invasione. La maggior parte di loro sono uomini. Lo riferisce il Servizio della Guardia di frontiera di Stato.

“I nostri ragazzi non si arrendono, quindi dobbiamo aiutare, dobbiamo combattere per il nostro Paese. L’Ucraina deve essere libera, come tutte le persone”.

L’arrivo della Statua della Madonna Pellegrina di Fatima a Leopoli (Ucraina)

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