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‘Si vuole attaccare il cartellino del prezzo accanto al nome dei nostri figli’ #FamilyDay2016

Nel corso del Family Day in corso al Circo Massimo hanno preso la parola i membri del comitato “Difendiamo i nostri figli”. Il primo a salire sul palco Mario Adinolfi che ha ringraziato i manifestanti, “una piazza così non si è mai vista”.

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Poi l’affondo sul premier, invitandolo a tornare sui suoi passi: “Renzi ci ricorderemo: nel 2007 insieme a lui ho condiviso questa stessa piazza – ha detto Adinolfi -. Il ddl Cirinnà vuole attaccare il cartellino del prezzo accanto al nome dei nostri figli”.

Gianfranco Amato presidente dei giuristi per la vita ha messo l’accento sul no all’utero in affito: “Siamo qui a dimostrare un’ovvietà, che non si può mercifiare in corpo di una donna”. Dure critiche all’utero in affitto anche Toni Grandi, presidente di Pro Vita onlus che ha parlato “dell’industria dell’utero in affitto che frutta decine di miliardi di dollari”.

Gandolifini: presenze oltre le aspettative

gandolfini-palco“Siete più di quelli che pensavamo. Sono passati 7 mesi dalla piazza del 20 giugno e siamo ulteriormente cresciuti” con queste parole Massimo Gandolfini ha aperto il Family Day del 2016.



“Nella tradizione della cultura ebraica quando un evento si ripete per tre volte diventa una consuetudine” ha detto Gandolfini auspicando che la manifestazione in difesa della famiglia diventi un appuntamento fisso. Dopo aver ringraziato le Regioni Veneto, Liguria e Lombardia per la presenza del Gonfalone, ha fatto una sorta di appello per regioni. “La famiglia non può essere l’istituto ultimo e negletto quando in realtà è quella che tiene insieme la società italiana” ha detto ancora Gandolfini. Dal palco ha ribadito che il ddl Cirinnà “deve essere fermato. Pensare di ristrutturare questa legge in qualche sua parte è sbagliato”. Secondo il portavoce del Family Day in materia di diritti sulle unioni civili l’Italia non è fanalino di coda in Europa, come sostenuto da molti, ma “un faro” e un “apripista perchè si mantenga la civiltà e il rispetto dei bambino che vuol dire vivere con un padre e una madre”. “Una legge sulle unioni civili – ha quindi concluso Gandolfino – dovrebbe semplicemente fare un copia e incolla tra i diritti civili che già esistono. Speriamo che il premier Renzi tenga conto di questa piazza, tutti dovrebbero farlo”, ha detto.




di Redazione Papaboys Fonte: Avvenire

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