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Si è ripetuto il miracolo di San Gennaro

É il prodigio di maggio. Card. Sepe fa baciare ampolle a fedeli. Si è ripetuto alle 20:04 il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro. Si tratta del cosiddetto ‘miracolo’ di maggio che è avvenuto, come di consueto, nella Basilica di Santa Chiara a Napoli dopo che le ampolle erano state portate in processione dal Duomo lungo le strade del centro antico. L’annuncio è stato dato dal cardinale Crescenzio Sepe che subito dopo ha offerto le ampolle al bacio dei fedeli.

Il cardinale Crescenzio Sepe durante la celebrazione in occasione della festa di San Gennaro a Napoli, 19 settembre 2015. ANSA / CIRO FUSCO

Una lunga attesa ma, alla fine, anche stavolta il miracolo è avvenuto. Il sangue del patrono di Napoli si è sciolto precisamente alle 20.04. Lo ha comunicato il cardinale Crescenzio Sepe, poco dopo aver offerto l’ampolla al bacio dei fedeli: “San Gennaro non ci abbandona mai”

Nell’omelia, all’interno della basilica di Santa Chiara, Sepe ha lanciato un forte monito sulla mancanza di lavoro per i giovani: “Un delitto grave – dice l’arcivescovo di Napoli –  lasciare che si inaridisca un’intera generazione di giovani senza lavoro o consentire che offerte e proposte di arruolamento vengano dalla malavita. Delitto grave farli studiare, specializzare, renderli dottori di ricerca se poi non si offrono loro sbocchi occupazionali e professionali e li si tiene in parcheggio. Non dobbiamo poi sorprenderci se si disgregano le famiglie, se nascono baby gang e baby boss”.




Le parole del carinale continuano: “Quanti figli di mamma alla ricerca di un domani. Quanti giovani in attesa di un lavoro. Un vero dramma e problema prioritario rispetto a tutti gli altri. La questione giovanile costituisce la grande sfida di questo nostro tempo, alla quale, tuttavia, si guarda con trepidazione ma anche con timidezza, perché non si hanno risposte da dare, né si sanno trovare risposte adeguate. Le statistiche sui giovani disoccupati sono impressionanti e interpellano la coscienza di tutti. Si sta distruggendo un patrimonio, quello dei giovani, che è patrimonio dell’umanità, è il futuro della famiglia umana. Chi restituisce loro la giovinezza perduta?”

L’omelia si conclude con una promessa: “La Chiesa di Napoli non lascerà mai soli i suoi giovani e non si stancherà mai di alzare la voce in loro nome e a loro difesa. Metteremo in atto, più di quanto stiamo già facendo, tutte le iniziative e gli atti possibili per stendere una reale e concreta rete di incoraggiamento e di aiuto a salvaguardia della loro dignità”




Fonte: AnsaWeb / Repubblica

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