Pubblicità
HomeNewsRes Publica et SocietasSciopero ''sociale'', caos in piazza Agenti feriti a Milano e Padova

Sciopero ”sociale”, caos in piazza Agenti feriti a Milano e Padova

Sciopero ''sociale'', caos in piazza Agenti feriti a Milano e PadovaScontri con le forze dell’ordine, uso di fumogeni, lancio di uova: i cortei di oggi contro la riforma del lavoro hanno toccato in alcune città momenti di tensione.

Scontri si sono verificati tra studenti e forze dell’ordine durante la manifestazione a Milano, in piazza Santo Stefano vicino a piazza Fontana. Gli agenti hanno reagito a un tentativo di sfondamento con una carica e il lancio di lacrimogeni. Da parte degli studenti lancio di bottiglie, petardi e altri oggetti. Un centinaio di studenti ha cercato di entrare alla sede dell’Arcivescovado in piazza ed è stato respinto dalla polizia in tenuta antisommossa. Gli agenti sono stati bersagliati da un lancio di oggetti ed è volata qualche manganellata.

“Sciopero sociale” con scontri a Padova durante il corteo organizzato dai sindacati di base, esponenti dei centri sociali: i manifestanti, circa 500, si sono scontrati con le forze dell’ordine dopo che hanno tentato di raggiungere la sede del Pd. Fra i feriti c’è anche il capo della Squadra Mobile della città veneta.

A Napoli il corteo, partito da Piazza Garibaldi, ha raggiunto la rampa d’accesso della Tangenziale a Corso Malta, bloccando il traffico veicolare e dirigendosi verso i caselli autostradali.

È il giorno dello “sciopero sociale’. Cobas, sindacati di base, organizzazioni studentesche, precari e attivisti dei centri sociali sono scesi in piazza a Roma, Milano, Napoli e in altre città contro le politiche di austerità della Ue e del governo Renzi, contro il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18. Ma anche, per quanto riguarda la scuola, per l’assuzione dei precari e un ‘no’ secco al piano del governo.

A Roma c’è stato un lancio di uova e fumogeni contro il Ministero dell’Economia. Blitz anche al Colosseo in occasione dello sciopero sociale. Dieci lavoratori di una ditta privata sono saliti sulle impalcature usate per il restauro. Hanno esposto uno striscione: “No Jobs act e privatizzazione servizi pubblici”.

Al Centro Nord era anche il giorno dello sciopero proclamato dalla Fiom contro il Jobs Act. A Milano i due cortei si sono “fusi” in un’unco grido di protesta. Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha raggiunto la testa del corteo di Milano ed ha abbracciato la leader della Cgil Susanna Camusso. Landini è giunto in ritardo a Milano a causa dei disagi dei trasporti. Dai megafoni della manifestazione si sente l’avviso ‘Matteo non restare sereno siamo in tantissimi’. “La partita non è assolutamente chiusa” sul Jobs Act. Lo sostiene la leader della Cgil, Susanna Camusso, dalla testa del corteo di Milano, rispondendo a Matteo Renzi. “L’abbiamo già detto e lo ripetiamo – aggiunge – non è un voto di fiducia che cambierà il nostro orientamento e le nostre iniziative”.

Alla manifestazione della Fiom Cgil a Milano è presente anche il segretario aggiunto dei metalmeccanici del Belgio Angelo Basile che, spiega, ha voluto portare la solidarietà di lavoratori belgi “a quelli italiani impegnati, come noi, in una difficile lotta. La loro situazione -spiega- è simile alla nostra. Il governo ha stabilito 17 miliardi di risparmi che in realtà si trasformano in nuove tasse per i lavoratori”. In Belgio, spiega “abbiamo già programmato tre giorni di sciopero, il 24 novembre e il primo e l’8 dicembre, con una grande manifestazione nazionale per il 15 dicembre e il 6 novembre scorso abbiamo portato in piazza più di 120mila persone”.

Cinque i cortei a Genova che hanno creato disagi al traffico cittadino, dalle periferie, al centro, dove, in piazza Caricamento, al Porto antico, si terrà il comizio finale. Quattro cortei sono stati organizzati dalla Cgil, uno da studenti, precari, cobas. Uno dei cortei, quello che parte dalla centralissima piazza Corvetto, è stato aperto dai lavoratori del centro stampa San Biagio che manda in edicola Il Secolo XIX: protestano contro la chiusura dopo l’avvenuta sinergia con la società editrice della Stampa. “In 49 rischiamo il posto di lavoro – ha detto il delegato rsu Sandro Bollea -. Ci aspettiamo un’apertura altrimenti le manifestazioni si faranno pesanti”. Il quotidiano oggi non è in edicola per una protesta dei poligrafici.

La manifestazione di studenti ha creato disagi al traffico nell’intera città di Cosenza. Anche Palermo è andata in tilt a causa delle centinaia di studenti in corteo selvaggio per le strade, provenienti da tutte le scuole in direzione del concentramento in piazza Castelnuovo. Effettuati anche blocchi stradali agli incroci.

[wzslider autoplay=”true”]

A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome