Questa mattina all’aeroporto di Punta Raisi l’atteso ricongiungimento tra la bimba ivoriana di quattro anni sbarcata sola a Lampedusa e la giovane rimasta bloccata a Tunisi senza documenti. La piccola con l’abito della festa.
E’ andata in aeroporto di buon mattino senza sapere che di lì a poco avrebbe riabbracciato la mamma che non vede ormai da cinque mesi. Una gonnellina in tulle bianco,un paio di collant e scarpette da tennis rosa, una leggera giacca a vento in colori pastello, cerchietto e nastro rosa tra i riccioli neri. Con gli abiti che gli operatori della comunità in cui è ospitata le hanno comprato appositamente per l’occasione, Oumoh, la bimba ivoriana di quattro anni arrivata da sola a novembre a Lampedusa su un gommone, è uscita questa mattina dalla comunità per andare in aeroporto accompagnata da chi le sta vicino da quattro mesi.
La mamma di Oumoh: “Distacco terribile, ora il miracolo. Grazie Italia”
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Non sapeva ancora dell’arrivo della mamma, la 31enne Zanabou che, finalmente tornata in possesso del suo passaporto e con il visto concessole in 24 ore dalla Farnesina dopo una lunghissima attesa dei documenti da parte delle autorità della Costa d’Avorio, è sbarcata intorno alle 10.30 a Punta Raisi con un volo proveniente da Tunisi dove la donna si era rifugiata in fuga dalla famiglia che voleva sottoporre la piccola all’infibulazione. Un ricongiungimento che arriva dopo molti mesi e dopo che Repubblica.it si era occupata della vicenda e delle lungaggini burocratiche che impedivano alla mamma di riabbracciare Oumoh.
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Oumoh questa mattina è uscita dalla comunità sapendo soltanto che c’era una festa per lei. Delicato il compito della psicologa che la segue che l’assiste nell’incontro con la madre reso difficile dalla prolungata lontananza. Negli ultimi mesi infatti la piccola, che nel frattempo si e’ affezionata agli educatori, va a scuola, ha fatto le prime amicizie, si è mostrata sempre piu insofferente ai colloqui via skype con la mamma.
A festeggiare il ricongiungimento presenti a Punta Raisi anche l’ispettore Maria Volpe della questura di Agrigento che sin dall’inizio ha seguito la piccola portandola da Lampedusa a Palermo e ha curato la vicenda del rilascio dei documenti alla mamma nel frattempo ritrovata a Tunisi grazie anche alla collaborazione della direttrice del centro di accoglienza di Lampedusa Marilena Cefalà che oggi non ha voluto mancare all’appuntamento. L’incontro fra mamma e figlia avviene passate da poco le 11 e la commozione assale tutti mentre le due si abbracciano in lacrime.
Mamma e figlia continueranno a vivere insieme nella comunità che da quattro mesi ospita Oumoh
Fonte: www.repubblica.it
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