I Santuari Antoniani sono un luogo di preghiera, di celebrazione liturgica e di formazione alla vita cristiana. L’animazione è curata dalla comunità dei Francescani conventuali, dalle Suore francescane elisabettine e dalle Clarisse del Monastero del Noce.
Tra questi il Santuario della Visione è uno dei più frequentati.
Nella sua breve permanenza a Camposampiero, Sant’Antonio dimorò in una cella di questo piccolo convento. Quio trascorse molte ore in preghiera, scrutando la Parola di Dio e raccogliendosi in profonda contemplazione. Una tradizione degna di fede vuole che il Santo, mentre si trovata assorto in preghiera in questa cella, abbia avuto la grazia di vedere e accogliere fra le braccia il Bambino Gesù.
In questo romitorio, il venerdì 13 giugno 1231, poco dopo mezzogiorno, frate Antonio colpito da improvviso collasso e sentendo vicina sorella morte, chiese e ottenne dai suoi frati di essere condotto a Padova. Da qui un carro trainato da buoi trasportò il Santo fino all’Arcella dove, vittima di un secondo collasso, spirò fissando gli occhi al cielo ed esclamando: “Vedo il mio Signore”.
Per questo, dopo la sua morte i frati e gli abitanti del luogo vollero conservare questo luogo benedetto dalla presenza del Santo.
Nel corso degli anni la primitiva chiesa di San Giovanni Battista e il vicino convento ebbero vari rifacimenti e ampliamenti, ma verso il luogo della Cella ci fu sempre grande venerazione e attenzione a custodirlo.
In questo santuario antoniano i frati animano preghiera, celebrazione liturgica e formazione alla vita cristiana.
I francescani celebrano quotidianamente la Messa e la Liturgia delle Ore. Tutti i giorni nel Santuario sono presenti i sacerdoti per il Sacramento della Riconciliazione e la direzione spirituale.
Ogni martedì si celebra la Messa in onore del Santo per tutti i benefattori e i bambini affidati ad Antonio.
La festa del Santo del 13 giugno è preceduta dalla tradizionale Tredicina (1-13 giugno) con il pellegrinaggio delle parrocchie dei Vicariati del comprensorio.
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