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Presentato al Papa Evangeliario Misericordia con mosaici di Rupnik

E’ stato presentato stamane al Papa l’Evangeliario della Misericordia. Si tratta del libro con i Vangeli domenicali e festivi del Giubileo della Misericordia, commentati dai bellissimi mosaici del padre gesuita Marko Ivan Rupnik. Ha partecipato all’udienza anche mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che ha curato la prefazione. Ascoltiamo padre Rupnik al microfono di Sergio Centofanti della Radio Vaticana:

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R. – L’Evangeliario è il libro dal quale si leggono i Vangeli durante la Liturgia. E’ un libro che si presenta in un modo più liturgico, più solenne e che si porta in processione. I Paolini hanno fatto una edizione veramente molto curata, preparando tutti i testi che saranno letti durante quest’anno del Giubileo, nelle domeniche e nei giorni festivi, e sempre con una sottolineatura della misericordia. Questa sottolineatura è fatta anche visivamente con opere d’arte che sono all’interno, che sono i mosaici e che non sono soltanto una illustrazione decorativa: i mosaici attraverso le immagini, i gesti, i colori, sottolineano aspetti teologici della misericordia.

D. – Un esempio di un mosaico?

R. – Facciamo l’esempio proprio del primo, quello che si trova sul frontale e che lo si vede quando il diacono lo porta il processione verso l’ambone, dal quale si proclama il Vangelo. Su questo frontale si trova un mosaico reale: l’edizione che hanno consegnato al Santo Padre è proprio un mosaico vero; non è una fotografia, ma è un mosaico in miniatura, che anche tecnicamente è una cosa molto difficile perché ci sono alcune pietruzze che sono meno di metà millimetro. Lì c’è Cristo Crocifisso sacerdote, perché proprio nel Magistero di Francesco si può veramente capire che la misericordia va collocata nel sacerdozio di Cristo: e chi meglio della Lettera agli Ebrei rappresenta il sacerdote che è Cristo in chiave della misericordia? Perché Lui, essendo provato in tutto come tutti gli uomini ed essendo totalmente solidale con il popolo in tutto – eccetto il peccato –  è diventato un sacerdote misericordioso. E’ proprio attraverso l’essere provati come tutti gli uomini del nostro tempo che si diventa misericordiosi. Questo mi sembrava molto importante, perché Francesco sottolinea che la Chiesa si deve caricare del destino dell’uomo contemporaneo. Nel retro c’è, invece, l’immagine del logo del Giubileo, che è proprio l’immagine ispirata da Sant’Efrem il Siro, che scende negli inferi e si carica sulla spalle la pecora smarrita, che è l’umanità, che è Adamo e tutta la sua discendenza. Lì, c’è questo incontro di sguardi, perché – come diceva Sant’Atanasio – in Cristo Dio ha imparato a vivere da uomo, affinché noi possiamo imparare a vivere secondo Dio.

D. – Come è andato l’incontro con il Papa?

R. – Molto Bello! Mi ha veramente molto toccato, perché ho visto che il Papa è veramente preso da questa questione della misericordia, vuole una Chiesa evangelizzatrice e non una Chiesa ritirata e preoccupata delle proprie cose. E’ veramente proteso nel mondo. E’ veramente bello, bello…. Poi, personalmente, è stata una grande benedizione vedere che queste immagini gli parlano.

D. – Quali parole l’hanno colpita di più del Papa?

R. – Quando ha messo il dito su questo terzo occhio del logo, sul mosaico in miniatura del logo, in cui Adamo e Cristo condividono uno sguardo, e ha detto: “Questo veramente dice qualcosa di profondo sul Mistero”.

D. – La misericordia è proprio al centro di questo Pontificato…

R. – Penso di sì! Penso che questo sia visibilissimo, ma penso anche che questo sia un Magistero che va all’essenziale, all’abc della nostra fede: non si tratta tanto di insegnare quanto far vedere…

D. – Come si può descrivere, in brevi parole, la misericordia?

R. – Così come si presenta Dio nell’Esodo: “Una profonda commozione per l’uomo io provo”. Cioè Dio, nel suo modo di esistere, è la comunione che include l’altro ed è così potente che include un altro che è morto, un altro che si è perduto, un altro che è peccatore: lo include in Cristo. Per me questo è sconvolgente, perché non chiede nulla, ma vivifica, include, lava, pulisce, riveste, ti mette al banchetto. Questo è eccezionale!

D. – Per questo Papa Francesco chiede una Chiesa che include e che non condanna…

R. – Esattamente, proprio perché è il modo con cui esiste Dio, che include l’alterità, include l’altro. Il Padre include il Figlio …

Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

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