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Papa Francesco: preghiamo il Rosario, in tutto il mondo, per affidare a Maria l’Ucraina e chi soffre per la guerra

Papa Francesco al termine della preghiera mariana, ricorda l’iniziativa del Rosario per la pace pregato dai bambini e promossa da Aiuto alla Chiesa che soffre.

Il suo pensiero va anche alla Giornata mondiale del rifiuto della miseria e ai due nuovi beati, sacerdoti martiri durante la seconda guerra mondiale

Benedetta Capelli – Città del Vaticano per Vaticanews.va

La guerra in Ucraina e la sua devastazione ma anche le sofferenze dei popoli che vivono sulla loro pelle le conseguenze del conflitto sono un pensiero ricorrente per Papa Francesco. Anche dopo l’Angelus ricordando l’iniziativa “Un milione di bambini recita il Rosario per la pace nel mondo”, promossa da Aiuto alla Chiesa che soffre, e in programma martedì 18 ottobre, si sofferma su questi aspetti.

Grazie a tutti i bambini e le bambine che partecipano! Ci uniamo a loro e affidiamo all’intercessione della Madonna il martoriato popolo ucraino e le altre popolazioni che soffrono per la guerra e ogni forma di violenza e di miseria.

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Miseria che è al centro della Giornata Mondiale del Rifiuto della Miseria e che ricorre domani. “Ognuno – afferma il Papa – può dare una mano per una società dove nessuno si senta escluso perché indigente”.

Il Rosario è un'arma potente
Il Rosario è un’arma potente (Fonte da Pixabay/gunthersimmermacher)

I nuovi beati, pastori secondo il cuore di Cristo

Infine ricorda la beatificazione, oggi pomeriggio a Boves, in provincia di Cuneo, di don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, parroco e viceparroco, uccisi in odio alla fede nel 1943. Francesco esorta a guardare alla loro testimonianza di vicinanza ai fedeli in un momento di grave difficoltà.

Nell’estremo pericolo non abbandonarono il popolo loro affidato, ma lo assistettero sino all’effusione del sangue, condividendo il tragico destino di altri cittadini, sterminati dai nazisti. Il loro esempio susciti nei sacerdoti il desiderio di essere pastori secondo il cuore di Cristo, sempre accanto alla propria gente. Un applauso ai nuovi Beati!

Un saluto il Papa lo rivolge anche alla banda musicale di Friburgo, al Coro “Comelico” di Santo Stefano di Cadore, all’Associazione Milizia dell’Immacolata, e ai rappresentanti della Confederazione spagnola.

L’Angelus di questa domenica con l’invito di Papa Francesco

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