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Papa Francesco invoca ancora una volta la pace in Ucraina, e ricorda gli operai morti sul lavoro

Al Regina Coeli Papa Francesco invoca ancora la pace in Ucraina, e ricorda gli operai morti sul lavoro ed i giornalisti uccisi per informare

Come ai discepoli, “può succedere anche a noi, per stanchezza, delusione, magari per pigrizia, di scordarci del Signore e di trascurare le grandi scelte che abbiamo fatto, per accontentarci di qualcos’altro”. Lo ha detto Papa Francesco, questa mattina in San Pietro introducendo la preghiera del Regina Coeli.

“Così facendo – ha spiegato Francesco – ci si ritrova delusi: con le reti vuote, come Pietro. E Gesù torna ancora sulla riva del lago. Non fa rimproveri, tocca sempre il cuore, ma chiama i discepoli con tenerezza. Li invita, come un tempo, a gettare di nuovo le reti, con coraggio. E ancora una volta le reti si riempiono all’inverosimile. Quando nella vita abbiamo le reti vuote, non è tempo di piangerci addosso, di svagarci, di tornare a vecchi passatempi. È tempo di ripartire con Gesù, di ritrovare il coraggio di ricominciare, di riprendere il largo con Gesù. Sempre.”.

papa francesco Regina coeli
papa francesco Regina coeli

Le parole di Papa Francesco prima del Regina Coeli

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Il Vangelo della Liturgia odierna (Gv 21,1-19) racconta la terza apparizione di Gesù risorto agli apostoli. È un incontro che avviene presso il lago di Galilea e coinvolge soprattutto Simon Pietro. Tutto inizia con lui che dice agli altri discepoli: «Io vado a pescare» (v. 3). Niente di strano, era un pescatore, ma aveva abbandonato questo mestiere da quando, proprio sulla riva di quel lago, aveva lasciato le reti per seguire Gesù. E ora, mentre il Risorto si fa attendere, Pietro, forse un po’ sfiduciato, propone agli altri di tornare alla vita di prima. E gli altri accettano: «Veniamo anche noi con te». Ma – dice il Vangelo – «quella notte non presero nulla» (v. 3).

Può succedere anche a noi, per stanchezza, delusione, magari per pigrizia, di scordarci del Signore e di trascurare le grandi scelte che abbiamo fatto, per accontentarci di qualcos’altro. Ad esempio, non si dedica tempo a parlarsi in famiglia, preferendo i passatempi personali; si dimentica la preghiera, lasciandosi prendere dai propri bisogni; si trascura la carità, con la scusa delle urgenze quotidiane. Ma, così facendo, ci si ritrova delusi: con le reti vuote, come Pietro.

(CONTINUA DOPO IL VIDEO)

L’appello per la pace di Papa Francesco, al Regina Coeli di oggi

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E Gesù, che cosa fa? Torna ancora sulla riva del lago dove aveva scelto Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni. Non fa rimproveri, ma chiama i discepoli con tenerezza: «Figlioli» (v. 5). Poi li invita, come un tempo, a gettare di nuovo le reti, con coraggio. E ancora una volta le reti si riempiono all’inverosimile.

Fratelli, sorelle,  Pietro aveva bisogno di quella “scossa”. Quando sente Giovanni gridare: «È il Signore!» (v. 7), lui subito si tuffa in acqua e nuota verso Gesù. È un gesto di amore, perché l’amore va oltre l’utile, il conveniente e il dovuto; l’amore genera stupore, ispira slanci creativi, gratuiti. Così, mentre Giovanni, il più giovane, riconosce il Signore, è Pietro, più anziano, a tuffarsi incontro a Lui. In quel tuffo c’è tutto lo slancio ritrovato di Simone detto Pietro.

Cari fratelli e sorelle,
oggi siamo invitati a uno slancio nuovo, a tuffarci nel bene senza la paura di perdere qualcosa, senza calcolare troppo, senza aspettare che comincino gli altri. Perché per andare incontro a Gesù bisogna sbilanciarsi. Chiediamoci: sono capace di qualche scatto di generosità, oppure freno gli slanci del cuore e mi chiudo nell’abitudine, nella paura? Buttarsi, tuffarsi. Alla fine di questo episodio, Gesù rivolge a Pietro, per tre volte, la domanda: «Mi ami?» (vv. 15.16). Il Risorto lo chiede anche a noi oggi: Mi ami? Perché a Pasqua Gesù vuole che anche il nostro cuore risorga; perché la fede non è questione di sapere, ma di amore. Mi ami?, chiede Gesù a te, che hai le reti vuote e hai paura di ricominciare; a te, che non hai il coraggio di tuffarti e hai perso slancio.

Mi ami?, chiede Gesù. Da allora, Pietro smise per sempre di pescare e si dedicò al servizio di Dio e dei fratelli, fino a dare la vita qui, dove ci troviamo adesso. E noi, vogliamo amare Gesù?

La Madonna, che ha detto prontamente “sì” al Signore, ci aiuti a ritrovare lo slancio del bene.

Dopo il Regina Coeli Papa Francesco ha voluto ricordare due nuovi beati, proclamati ieri a Milano: un parroco e una donna della gioventù femminile italiana di Azione Cattolica, don Mario Ciceri e Armida Barelli. Poi ha sottolineato che oggi inizia il mese dedicato alla Madre di Dio. Dobbiamo pregare il rosario a Maria ogni giorno.

Il Papa, nel 67.mo giorno di guerra, ricorda il martirio della città ucraina di Mariupol e chiede corridoi umanitari. Parla anche di bambini deportati e chiede accoratamente la ricerca del dialogo e della pace. Preghiamo, sottolinea Francesco. Il Pontefice ricorda il 1° maggio, festa dei lavoratori e in particolare ricorda i morti sul lavoro. Troppi!! Ricorda anche il 3 maggio, Giorno della libertà di stampa nel mondo e osserva che l’anno scorso almeno 40 giornalisti hanno perso la vita in giro per il mondo mentre lavoravano per informare.

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