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Papa Francesco in Egitto il 28 Aprile: non c’è preoccupazione, auto non blindata

Non c’è preoccupazione per la visita di Papa Francesco in Egitto: si muoverà su un’auto normale, non blindata. A fornire stamani alcuni dettagli sul 18.mo viaggio internazionale di Papa Francesco, il portavoce vaticano, Greg Burke, nella foto a seguire, in un briefing con i giornalisti presso la Sala Stampa Vaticana.

Manca ormai poco alla partenza di Papa Francesco per Il Cairo. Due giorni di visita, il 28 e 29 aprile, all’insegna delle tre dimensioni: pastorale, ecumenica ed interreligiosa. In un Paese di quasi 90 milioni di abitanti, in cui l’89 per cento sono musulmani sunniti, circa il 10 per cento copti ortodossi e solo lo 0,1 per cento, cattolici, di diversi riti, Papa Francesco arriva come uomo di pace. Nella medaglia del viaggio sono rappresentati la Sacra Famiglia ed elementi tipici dell’Egitto. Cinque i discorsi previsti, spiega il direttore della Sala Stampa vaticana, a cominciare da quello ai partecipanti alla Conferenza internazionale sulla Pace dove interverrà anche il Grande Imam di Al Azhar. Quindi l’incontro con le autorità e la visita al Papa copto ortodosso Tawadros II, al termine del quale insieme andranno nella vicina Chiesa di San Pietro e Paolo, colpita in dicembre da un attentato, per una preghiera ecumenica per i cristiani uccisi. Il giorno dopo, la Messa e l’incontro con il clero, i religiosi e i seminaristi. Per gli spostamenti Papa Francesco non userà l’auto blindata ma una normale autovettura, ha detto il direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke. Gli abbiamo chiesto se questo sia anche un segno di speranza:

R. – Il Papa vuole dare segni positivi. E’ sereno, non è ingenuo, conosce la situazione in Egitto, sa cosa è successo con i copti negli ultimi anni, specialmente durante la Domenica delle Palme ma vuole dare anche un segno positivo. Per quanto è possibile, a lui piace la normalità, per questo si sposta con una macchina normale, coperta, però ci saranno due momenti in cui si sposterà con la golf car: durante la Messa del Sabato per stare in mezzo alla gente, e durante l’incontro al Seminario, quando ci sarà un momento di preghiera con i sacerdoti, i seminaristi, i religiosi. Anche lì farà un giro con la golf car.






D. – È molto importante l’incontro e il suo intervento alla Conferenza internazionale sulla pace …

R. – Parlare di pace come vere persone di religione che sono per la pace, come dice il Papa, questo è il vero messaggio.

D. – Potremmo dire che il desiderio di Francesco di costruire il dialogo in un certo senso si rispecchi in queste tre dimensioni del suo viaggio: quella pastorale per la piccola comunità dei cattolici presenti in Egitto, quella ecumenica, cioè il dialogo con i copti ortodossi che sono circa il dieci per cento della popolazione, e poi quella interreligiosa. E’ un viaggio che ha questo forte accento…

R. – Sì, non c’è dubbio. Il Papa dice sempre che bisogna costruire ponti. Questo è costruire ponti. Diciamo che quello con la piccola comunità cattolica è più che un ponte, perché sono fratelli, però quello interreligioso e quello ecumenico sono aspetti chiave.




D. – Questo lo testimonia anche la presenza del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo …

R. – Sì, infatti. Questa è una bella cosa e anche se non è previsto un incontro fra i due, perché questo non questo è il motivo del viaggio, il fatto che lui sia lì, è importante.

di Debora Donnini per la Radio Vaticana

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