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Papa Francesco ai dirigenti olimpici europei: lo sport costruisca ponti non muri

20131122_57717_papa_blatter_lapCITTA’ DEL VATICANO – Per i suoi valori di amicizia e lealtà, lo sport crea ponti che hanno la forza di unire le persone, purché non ceda a interessi di tipo mercantile. Lo ha affermato Papa Francesco nel ricevere questa mattina i delegati dei Comitati olimpici europei. Ai dirigenti e alle istituzioni del settore, il Papa ha chiesto un impegno a favorire tra i giovani “la funzione educativa dello sport”.

Lo sport ha una forza innata di tendere verso l’alto, anche se sovente forze poco limpide lo trascinano nella direzione opposta. Davanti ai dirigenti olimpici europei, Papa Francesco esalta le luci e addita le ombre che inquinano il mondo dell’agonismo, professionale e non. Le luci sono note perché antiche, al punto che il Papa definisce “una bella realtà” consolidata da tempo il “legame tra la Chiesa e lo sport”, poiché il secondo è ritenuto dalla prima “un valido strumento per la crescita integrale della persona umana”:

“La pratica sportiva, infatti, stimola a un sano superamento di sé stessi e dei propri egoismi, allena allo spirito di sacrificio e, se ben impostato, favorisce la lealtà nei rapporti interpersonali, l’amicizia, il rispetto delle regole. È importante che quanti si occupano di sport, a vari livelli, promuovano quei valori umani e religiosi che stanno alla base di una società più giusta e solidale”.

L’idealità dello sport finisce invece per soccombere quando nel suo grande mondo si moltiplicano personaggi che nell’atleta vedono non l’umanità ma una macchina da soldi:

“Quando lo sport viene considerato unicamente secondo parametri economici o di conseguimento della vittoria ad ogni costo, si corre il rischio di ridurre gli atleti a mera mercanzia da cui trarre profitto. Gli stessi atleti entrano in un meccanismo che li travolge, perdono il vero senso della loro attività, quella gioia di giocare che li ha attratti da ragazzi e che li ha spinti a fare tanti sacrifici e a diventare campioni. Lo sport è armonia, ma se prevale la ricerca smodata del denaro e del successo questa armonia si rompe”.

L’universalità del linguaggio sportivo, che – nota Papa Francesco – “supera confini, lingue, razze, religioni e ideologie” e “possiede la capacità di unire le persone, favorendo il dialogo e l’accoglienza” è viceversa una “risorsa molto preziosa”. E il simbolo più evidente e conosciuto di questo “spirito di fratellanza” è proprio quello che sventola con i cinque cerchi olimpici intrecciati. Cerchi, osserva il Papa, che indicano una precisa responsabilità:

“Desidero incoraggiare le istituzioni e le organizzazioni, come la vostra, che propongono, specialmente alle giovani generazioni, itinerari sportivi di formazione alla pace, alla condivisione e alla convivenza tra i popoli. È tipico dell’attività sportiva unire e non dividere! Fare ponti, non muri! (…) Voi, come dirigenti olimpici, siete chiamati a favorire la funzione educativa dello sport. Tutti siamo consapevoli della grande necessità di formare sportivi animati da rettitudine, rigore morale e vivo senso di responsabilità”.

Il servizio è di Alessandro De Carolis per la Radio Vaticana (anche in audio) :RealAudioMP3

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