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Padre Stefano De Fiores: Medjugorje non è un inganno!

I veggenti sono credibili e le conversioni sono evidenti. La prudenza della Chiesa non significa bocciatura, ma solo sapiente attesa.

Padre Stefano De Fiores, insigne mariologo, afferma che Medjugorje non è per nulla un inganno e insiste sul fatto che in quel luogo di preghiera avvengono numerose conversioni. Dunque frutti buoni!

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Di seguito un’intervista a Padre Stefano pubblicata su www.pontifex.roma.it

Scusi Padre allora per quale ragione la Chiesa manifesta la sua prudenza su Medjugorje?

Apprezzo la saggezza della Chiesa. Oggi non potrebbe fare diversamente, perché non sappiamo dove il fenomeno va a finire o sfociare, le apparizioni continuano, dunque la Chiesa aspetta. Ma questa attesa non significa affatto riprovazione. Non è un sì, ma neppure un no secco. Bisogna aspettare con calma e serenità, che le apparizioni cessino per poter tirare le somme”.

In che modo lei valuta i veggenti di Medjugorje?:

Li reputo attendibili. Intanto, mi sembra giusto dirlo ed anche con la dovuta chiarezza ed onestà, ben tre commissioni mediche hanno scartato nei loro confronti patologie di varia forma e specie. Dunque significa che non delirano… 

… o non fanno stramberie. Poi non credo possibile che tutti, e in sincronia, dicano o vedano le medesime cose. Quindi la mia personale opinione è assolutamente favorevole a Medjugorje, pur rispettando con fedeltà e obbedienza, la giusta cautela della Chiesa. Del resto, la Chiesa in ogni fenomeno di apparizioni,miracoli o eventi particolari e straordinari, ha manifestato attenzione e calma, senza facili entusiasmi. In parole povere non trovo ingiustificato l’atteggiamento della Chiesa”. 

In quel posto avvengono tantissime conversioni e si amministrano molti sacramenti:

Le conversioni specialmente denotano che il frutto è positivo e se lo è il frutto, significa che l’albero è sano. Dice la Scrittura, li riconoscerete dai loro frutti. Un albero bacato non può dare frutta marcia,ma di prima scelta”.

i dieci segreti

Dunque lei è convinto che non sia un inganno:

Assolutamente no, non si tratta di nulla di posticcio o finto, dietro vi è la sapiente e bella mano di Dio”. 

In Medjugorje si vede l’effetto dirompente di Maria, la Tutta Santa:

“ Vero. Ma mi piace con lei analizzare la preghiera del Magnificat”.

Che cosa contiene?

“I teologi della liberazione la considerano una pagina addirittura rivoluzionaria del Vangelo”.

Condivide?

“Non del tutto, diciamo parzialmente rivoluzionaria. In quella pagina, effettivamente si parla di rovesciare i potenti. E’ un rovesciare anche fisico, non ci sono dubbi ed episodi della storia lo hanno dimostrato. Da questo punto di vista, cioè da una angolazione storica ed in parte sociale, mi sembra corretto parlare di lettura rivoluzionaria. Ma meglio,parzialmente rivoluzionaria, del Magnificat”. 

Che cosa invece non la convince di questa lettura da parte dei teologi della liberazione?

“La natura politica. Il Vangelo ha degli spunti indubbiamente sociali,ma non va utilizzato mai a finalità politiche o partitiche. Insomma, strumentalizzare la Scrittura con toni politici o peggio ancora Maria sta male. La Madonna non fa politica nel senso volgare del termine, anche se tutta la Scrittura invita a concetti di giustizia, solidarietà e pace che in qualche modo coincidono con la tutela degli umili e degli indifesi”. 

Dunque Magnificat come inno sociale:

Questa mi sembra una lettura corretta e fedele. Nella lode e nella gloria in cui letteralmente esplode Maria, vi è la gratitudine per il Signore, la cui preferenza non va ai ricchi o agli orgogliosi, ma ai poveri e ai semplici”.

Fonte: www.pontifex.roma.it

Tratto da medjugorje.altervista.org

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