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Orrore negli Stati Uniti. Salvati 39 bambini scomparsi: rapiti e usati come schiavi sessuali

Stati Uniti: ritrovati 39 bambini scomparsi. Preghiamo!

I bambini che hanno tutti tra i 3 e i 17 anni, sono stati identificati come vittime di traffico sessuale…

(www.provitaefamiglia.it)

In Georgia, negli Stati Uniti, le forze dell’ordine hanno ritrovato nei giorni scorsi 39 minori scomparsi di età compresa tra i 3 e i 17 anni.




È una notizia che serve a dare un po’ di speranza e a dire un grazie a chi davvero fa qualcosa di concreto per contrastare un crimine così esecrabile come la pedofilia. In questo caso, l’ ‘”Operazione Not Forgotten” è stata condotta dall’ US Marshals Service e ha portato all’arresto di diverse persone molte delle quali avevano precedenti come molestatori sessuali.

Ma è una goccia nel mare. È vero che nel 2019 ai Marshall sono stati affidati poco meno di 400 casi. Di questi 400 bambini, i Marshall sono riusciti a salvarne 295, circa il 75%. Ma – solo negli Stati Uniti, quell’anno, il National Center for Missing and Exploited Children ha segnalato all’FBI più di 421.000 bambini scomparsi.

Georgia, 39 bambini ritrovati
Georgia, 39 bambini ritrovati (Foto via CBS News)

Temo che noi “persone per bene” che ci scandalizziamo per queste cose, e per certi versi ci sentiamo impotenti davanti a tanto male, possiamo fare alcune cose:

1 – (Per chi è credente) Pregare.

2 – Sostenere anche economicamente un’associazione come Meter, che opera concretamente non solo per scovare e denunciare, ma anche per assistere e guarire i bambini abusati.

3 – In ogni contesto sociale e culturale, dar voce a queste povere vittime e sollevare il problema della giustizia che procede poco o a rilento in queste circostanze.

4 – Opporsi civilmente ma fermamente in ogni contesto sociale a chi fa discorsi che tendono a sdoganare la pedofilia (il più comune è che il pedofilo “nasce così” e non può farci niente, e che il pedofilo di natura non è violento e i bambini “li ama” ma non li tocca neanche con un fiore, se non vogliono).

Capisco che parlare di queste cose , raccontare quello che racconta don Di Noto, sia spiacevole, se non doloroso. Chi scrive è mamma e nonna e quando legge o parla o scrive di certe cose si sente davvero male. Però, bisogna farsi coraggio (senza indugiare nei particolari, che se no si fa il gioco degli orchi).

È da vili “cercare di non pensarci” e voltare la faccia da un’altra parte.

Redazione Papaboys

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