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Oggi, 19 gennaio, è San Macario: la lampada del deserto (Prodigi e potente supplica)

San Macario, detto il Grande: vita e preghiera

San Macario è stato un monaco, abate e sacerdote egiziano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quelle ortodosse; veniva chiamato “La lampada del deserto” non solo in ragione delle sue virtù ma perché il suo volto risplendeva nel buio.

La sua storia

Nasce in Egitto intorno al 300 dopo Cristo; da giovane fu cammelliere occupato nel trasporto del sale.

Nel 330 circa si ritirò dal mondo per vivere una vita contemplativa in una cella vicino un villaggio egiziano. Divenne discepolo, insieme al suo omonimo Macario d’Alessandria e a Isidoro, del grande Sant’Antonio abate.

In quel periodo rifiutò di diventare sacerdote e si trasferì presso un altro villaggio dove fu soggetto a calunnia: una giovane donna lo accusò di averla messa incinta. Quando si scoprì la menzogna della giovane, al momento del parto, Macario decise di fuggire le lodi della gente e di allontanarsi nel deserto.

Si rifugiò presso la comunità eremitica di Scete, dove ricevette l’ordinazione sacerdotale e il suo grande rigore ascetico lo fanno diventare presto padre spirituale di quella comunità.

Fondò il celebre monastero che oggi porta il suo nome e che arrivò a ospitare centinaia di monaci. Nel 373 viene esiliato insieme al suo omonimo, Macario d’Alessandria, in un’ isola del Nilo per ordine di Lucio vescovo ariano di Alessandria.

San Macario
San Macario

Durante l’esilio avvenne che la figlia di un sacerdote pagano si ammalò e la gente dell’isolotto pensò che fosse posseduta da uno spirito maligno.

Macario il Grande e l’Alessandrino pregarono accanto alla donna, che guarì, destando una viva impressione in molti abitanti che si convertirono al cristianesimo e costruirono una chiesa. Raggiunti dalla notizia e temendo nuove conversioni, Lucio e Valente permisero a entrambi di tornare nella loro regione.

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La morte e il culto

Ritornato nel suo monastero vi morì nel 390; è stato certamente tra i Padri egiziani che più hanno contribuito alla diffusione del monachesimo.

Preghiera attribuita a San Macario

Signore, amico degli uomini, a Te ricorro al mio risveglio, cominciando il compito assegnatomi nella tua misericordia: assistimi in ogni tempo ed in ogni cosa; preservami da ogni seduzione mondana, da ogni influenza del demonio; salvami e introducimi nel tuo Regno eterno.

Tu sei infatti il mio Creatore, la fonte ed il dispensatore di ogni bene: in te riposa tutta la mia speranza, ed io ti rendo gloria ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

Mio Dio, purifica me, peccatore, che non ho mai fatto il bene davanti a Te; liberami dal male e fa che si compia in me la tua volontà: affinché senza timore di condanna, apra le mie labbra indegne e celebri il tuo Santo Nome: Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi, privi di ogni giustificazione, noi peccatori ti rivolgiamo, o nostro Sovrano, questa supplica: abbi pietà di noi.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…

Signore, abbi pietà di noi: in te infatti, abbiamo riposto la nostra fiducia; non ti adirare oltremodo con noi, né ricordare i nostri peccati; ma misericordioso come sei, volgi su di noi il tuo sguardo benigno e liberaci dai nostri nemici.

Tu infatti sei il nostro Dio e noi siamo il tuo popolo; tutti siamo opera delle tue mani ed abbiamo invocato il tuo nome.

Ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

La sua preghiera all’Angelo Custode

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