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Messaggio del Papa a parrocchia villa miseria dedicata a Don Bosco

Messaggio del Papa a parrocchia villa miseria dedicata a Don BoscoPapa Francesco ha inviato un messaggio alla comunità della parrocchia “San Juan Bosco” di Buenos Aires che verrà inaugurata ufficialmente domenica prossima, 22 marzo. Si tratta della prima parrocchia villera, cioè situata in una villa miseria, dedicata a Don Bosco, fondatore della Famiglia salesiana e celebre per il suo “sistema preventivo”, e non punitivo, nell’educazione dei giovani.

Aiutare i giovani ad avere una vita dignitosa
Come riferisce l’agenzia salesiana Ans, nel suo messaggio il Pontefice spiega: “La parrocchia porta il nome di San Giovanni Bosco, nel secondo centenario della sua nascita, perché Don Bosco ha lavorato tanto con i bambini e i giovani e una delle dimensioni più fonti di questa parrocchia saranno i bambini e i giovani. Per aiutarli ad integrarsi, a condurre una vita dignitosa, felice; perché siano felici e abbiano un lavoro e possano formare una famiglia”. “Mi auguro che questa parrocchia faccia del bene a tutti voi – aggiunge il Papa – Prego per voi, perché possiate andare avanti, prego per il parroco, prego per tutti coloro che collaborano all’interno di essa. Vi benedico tutti, a tutti voi, a tutti i collaboratori, a tutti; e vi chiedo per favore di pregare per me”.

Il parroco è don “Pepe”, amico di lunga data del Papa
Il parroco a cui è stata assegnata la parrocchia è don José María “Pepe” Di Paola, amico di vecchia data dell’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio. Anche se non è salesiana, la parrocchia mette in pratica gli insegnamenti di Don Bosco nel dedicarsi ai giovani, specialmente a coloro che vivono emarginati, nelle periferie. Don Pepe, infatti, ha disseminato il territorio di cappelle, aprendone ben nove, che hanno preso vita rapidamente grazie all’animazione soprattutto di anziani, giovani e donne.

Una Chiesa vicina agli ultimi
Nel 2014 il registro dei battesimi della parrocchia contava 600 nomi, dieci volte di più dell’anno precedente. Tra i neobattezzati, anche figli di evangelici. Un dato che non sorprende don Pepe il quale spiega: “Dove la Chiesa torna ad essere presente, vicina ai corpi e alle anime, un ‘ospedale da campo’ che lenisce le ferite, lì chi si è allontanato ritorna con una certa facilità”.

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