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Maurizio Costanzo, oggi la camera ardente in Campidoglio. Quell’Ave Maria negli ultimi giorni. Ed un incontro con i Papaboys

Ci sono due episodi che abbiamo deciso di raccontare ai nostri lettori, per ricordare la vita di uno dei più grandi giornalisti televisivi italiani, Maurizio Costanzo.

La camera ardente per Maurizio Costanzo sarà aperta dalle 10:30 alle 18 in Campidoglio. Sarà possibile rendere omaggio al giornalista e autore che ha cambiato il volto della tv italiana anche domenica, dalle 10 alle 18. Lo rende noto il Campidoglio. “La camera ardente di Maurizio Costanzo sarà allestita domani e domenica presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (ingresso dal Portico del Vignola). Apertura al pubblico il 25 febbraio dalle 10.30 alle 18 e il 26 dalle 10 alle 18 (è raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2).

di Francesco Rossi per la Redazione

I funerali di Maurizio Costanzo si svolgeranno lunedì 27 febbraio, alle ore 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo.  Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “nel ribadire il cordoglio per la scomparsa di Maurizio Costanzo, grande giornalista che, con acume, garbo e professionalità ha attraversato decenni di cultura italiana, ha disposto le esequie solenni”.

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Ci sono due episodi che vogliamo raccontare nella vita di Costanzo. Uno è stato riportato in queste ore dal sito di Gossip Dagospia, ed in effetti ci ha colpito. Il titolo dell’articolo è ‘Costanzo Segreto’, e racconta del ricovero di Maurizio Costanzo presso la clinica Paideia di Roma (è di almeno 12 giorni fa). L’operazione al colon per far fuori alcuni polipi era riuscita bene. Dopodiché il sistema immunitario di Costanzo ha iniziato a perdere giri e sono sopraggiunte varie infezioni, compresa una renale. Quindi sono spuntati problemi respiratori con finale di broncopolmonite. Qui il link per leggere l’articolo

L’Ave Maria con il suo amico di sempre

Quattro giorni fa andò a trovarlo in clinica il suo avvocato e amico da 50 anni, Giorgio Assumma. Un compagno di vita e di pasto: ogni mercoledì pranzavano insieme (il giovedì invece faceva colazione con i figli Camilla e Saverio). Per ragioni scaramantiche, Assumma era “invitato” ad essere sempre presente in prima fila al teatro Parioli – una di quelle poche volte che per ragioni di lavoro dette buca, avvenne l’attentato mafioso. Una volta soli nella cameretta della Paideia, Costanzo, pur essendo ateo, ha chiesto al suo amico cattolico di recitare insieme l’Ave Maria. Poi gli domandò se c’era un “dopo” e cosa sarebbe successo e se avrebbe incontrato suo padre.

L’incontro con i Papaboys a Buona Domenica

L’altro episodio ce lo racconta Daniele Venturi, responsabile del nostro sito Papaboys 3.0. Ecco le sue parole di ricordo: ‘Dopo la morte di Giovanni Paolo II ricevemmo una telefonata della signora Geraldine, della produzione di Buona Domenica, ai tempi condotta da Maurizio Costanzo. ‘Il dottore vi invita ad essere con lui domenica prossima nel pomeriggio su Canale 5.’. La risposta da parte nostra fu affermativa, ma presi l’occasione, senza chiedere gettoni di presenza o altro, di mandare una richiesta diretta al dottore, e cioè di poter parlare a quattrocchi con lui prima della trasmissione’.

Sin da giovane avevo letto ‘Chi c’è dietro i baffi’ una sua aspra critica scritta da un suo feroce ‘nemico’. E’ un libro che ho ancora nella mia camera, ed ho più volte letto. Mi aveva colpito. Ed avevo voglia di indagare un pò più a fondo. La risposta dalla produzione fu positiva e pochi minuti prima della trasmissione ci fu l’incontro. Entrai nel camerino, da buon toscanaccio, chiedendo: ‘Mi scusi dottore, chi c’è dietro i baffi?’. Il giornalista sorrise e capì subito il riferimento.

Chiesi a Costanzo alcune sue posizioni sulla fede, avevo compreso negli anni che non era così illuminato, ma era pur sempre curioso ed alla ricerca, almeno secondo me. Non voglio riportare adesso in pubblico una chiacchierata personale, ma questo lo voglio dire.

Maurizio Costanzo era spaventato dalla fine della vita, era, diciamo così, molto irrequieto. ‘Non essendo molto credente – mi disse – il dopo mi preoccupa un pò’.

Avevo incontrato uno degli uomini più potenti d’Italia – questa è sempre stata la mia opinione – ma avevo trovato una persona semplice e spaventata di fronte al grande mistero della morte. Oggi quelle parole mi sono tornate in mente, e dedico a lui la mia preghiera. Avrà adesso svelato un mistero profondo. Prima o poi lo conosceremo sicuramente tutti.

 

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