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Mamma Rita, all’ uomo che ha ucciso la figlia: ‘venga al funerale’.

Francesca Rago, era studentessa al “Duca degli Abruzzi” di Treviso.  Una giovane come tanti altri giovani. Con tanti sogni nel cassetto. Come tutte le mattine, stava attraversando le strisce pedonali. Come per incanto, i sogni si infrangono. La ragazza è stata travolta da un furgone Fiat Dublò, guidato da un 55enne trevigiano, socio della cooperativa a cui è intestato il mezzo. Le condizioni ai medici sono parse subito critiche. Francesca è stata soccorsa da un’ambulanza e trasportata d’urgenza all’Ospedale, dove dopo poche ore è deceduta. I genitori, profondamente colpiti e scossi dell’accaduto, hanno autorizzato i medici per l’espianto degli organi. I sogni della studentessa, ora continueranno a vivere in altre vite sconosciute, ma con una speranza in più: potranno realizzare i desideri che anche la giovane Francesca portava nel cuore. Nicolò 16 anni, il fidanzato di Francy, ha voluto suonare per il suo angelo. Lui, chitarrista dei “iMega”, venerdì scorso con la sua band è salito sul palco del “Meta”, per cantare per la sua amata, con il cuore gonfio di dolore e di domande senza risposta, ma con il desiderio di esprimersi attraverso le note. Nicolò ha imboccato la chitarra è ha suonato per Francesca. Il ragazzo aveva seguito ora dopo ora l’agonia della fidanzata, restando in ospedale in attesa di notizie fino all’ultimo momento. A sostenerlo nel dolore, molti amici.  I ragazzi della scuola hanno osservato un minuto di silenzio e sulla bacheca scolastica è stato affisso un ritratto della giovane realizzato dalla figlia di un professore. L’iniziativa è nata spontaneamente dagli stessi studenti: in ottocento si sono ritrovati nell’atrio, in un silenzio irreale che ha commosso gli adulti della scuola. I giovani non sono vuoti. Senza meta. Senza speranza. La ricchezza che portano dentro è qualcosa di meraviglioso che bisogna coltivare e incoraggiare.  Ieri, la mamma di Francesca, ha chiamato l’uomo che ha ucciso la figlia, dopo aver ricevuto una lettera: “Perdonatemi, non vivo più”. Durante la telefonata la Signora Rita gli ha detto: “Ho capito il dramma che stai vivendo. Anche se nessuno mi potrà mai ridare più la mia bambina”. Quali sono le parole da aggiungere? La testimonianza dei genitori ha reso Francesca segno di perdono e riconciliazione. Dopo il nulla osta per l’espianto degli organi, la macchina medica si è messa in moto. Il fegato della giovane è stato trasportato a Bergamo per trapiantarlo a piccolo di 18 mesi. La mamma commossa, ha commentato: “E’ un miracolo, i medici sono stati proprio grandi”. Francesca era una ragazza giovane e in piena salute. Proprio per questo i suoi organi sono quanto di più prezioso dal punto di vista medico. In giornate cariche di dolore e di lacrime come quelle vissute giovedì dalla famiglia Rago, e dai tantissimi amici, è arrivato un barlume di speranza. Gli organi di Francesca, “sono andati a pazienti con un’età tra i diciotto mesi e i diciotto anni”. Sono questi i miracoli della quotidianità. Ringraziamo i genitori della giovane Francesca. Hanno saputo vedere oltre il dolore, la gioia della vita. Una vita a cui Francesca non morirà mai. di Ornella Felici

Francesca Rago.
Francesca Rago.

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