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Leggi e medita il Vangelo di Venerdì 19 Giugno 2020. Lettura e Commento

Vangelo del giorno – Venerdì, 19 Giugno (Sacro Cuore)

Lettura e commento al Vangelo di Venerdì 19 Giugno 2020 – Mt 11,25-30: “Io sono mite e umile di cuore.”

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse:

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

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Vangelo 19 Giugno 2020 (istock foto)
Vangelo 19 Giugno 2020 (istock foto)

Commento a cura di Paolo Curtaz

Oggi la Chiesa celebra la Solennità del Sacro Cuore di Gesù, di origine devozionale, ma che ci richiama alla straordinaria riflessione sull’amore di Dio per noi.

È stata una santa francese dell’Ottocento, santa Maria Margherita, a diffondere la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Una devozione che ci appare distante dalla nostra sensibilità e che, pure, ha sviluppato nel corso degli anni una sua profonda ragione di esistere. Come se, all’epoca delle apparizioni alla santa, Gesù si fosse amabilmente stufato di una predicazione eccessivamente incentrata sul senso della giustizia a scapito della misericordia.

Sappiamo bene che la norma, il rispetto, la fedeltà sono la forma dell’amore, concretizzano un sentimento che rischia di diventare evanescente. Ma, bisogna pur dirlo, l’amore precede la norma, la rende comprensibile e attuabile. L’amore non può iniziare da uno sforzo, da un impegno, da un cambiamento ma da un’emozione che si radica nel tempo. Ricordare alla cristianità europea ottocentesca e a noi che al cuore del cristianesimo c’è… un cuore che ama, il cuore di Dio che muore per amore, ci aiuta a situarci nel modo giusto rispetto alla fede e alla vita.

Festa benedetta, soprattutto con Papa Francesco, dono di Dio, che ricorda alla cristianità l’essenziale: la tenerezza di Dio.

Fonte lachiesa.it

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