Pubblicità
HomeNewsRes Publica et SocietasLe Chiese europee chiedono a Putin e Zelensky una tregua pasquale. Ma...

Le Chiese europee chiedono a Putin e Zelensky una tregua pasquale. Ma la guerra infuria

La guerra in Ucraina sta per entrare in questo giovedì Santo nel cinquantesimo giorno di conflitto.

Biden evoca per Putin la parola “genocidio”. La Cina invita gli Usa a “mantenere la calma e la moderazione” in modo da “evitare nuove tensioni”. Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan, dopo aver visitato Bucha, teatro di centinaia di uccisioni di civili che Kiev ha attribuito alle forze russe, ha detto che “il territorio dell’Ucraina è una scena del crimine”. Intanto, mentre le Chiese europee chiedono a Putin e Zelensky un cessate il fuoco pasquale, continuano i bombardamenti: a Kharkiv e Mariupol colpite infrastrutture.

Onu: per ora nessuna possibilità di un cessate il fuoco

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ritiene che “al momento non ci sia la possibilità di un cessate il fuoco globale in Ucraina” come era stato richiesto dalle Nazioni Unite. Parlando con i giornalisti ha detto che dopo la visita del capo degli affari umanitari a Mosca e Kiev stanno aspettando una risposta dalla Russia su alcune proposte, come cessate il fuoco locali per evacuare i civili dalle aree di combattimento, e la creazione di un meccanismo con Russia, Ucraina e Onu per gestire un adeguato accesso umanitario.

Lo stato maggiore dell’esercito ucraino fa sapere che proseguono i bombardamenti russi con artiglieria su Kharkiv e aerei su Mariupol, dove sono state colpite infrastrutture civili ed è in corso una dura battaglia nell’impianto siderurgico Azovstal, di cui l’esercito di Mosca sta cercando di prendere il controllo. Ma le notizie sono contraddittorie.

PUOI LEGGERE ANCHE: Papa Francesco: la pace di Gesù non è mai una pace armata. La guerra è un oltraggio a Dio

Secondo il portavoce del ministero della Difesa russo, 1.026 militari ucraini, fra i quali 162 ufficiali e 47 soldatesse, si sarebbero arresi. Ma il governo di Kiev smentisce la notizia della resa e il consigliere del capo dell’Ufficio del presidente Zelensky afferma che “a Mariupol, alcune unità della 36ma brigata separata di marines intitolata al contrammiraglio Mykhailo Bilinsky, con un’azione molto rischiosa sono riuscite a raggiungere ed unirsi al reggimento Azov sfuggendo alla sconfitta”.

Saccheggiato il seminario latino di Kiev
Saccheggiato il seminario latino di Kiev

Per il sindaco di Mariupol ci sono 100mila civili da evacuare. Secondo la vice primo ministro ucraina Iryna Vereshchuk, oggi a Mariupol non è stato possibile aprire alcun corridoio umanitario perché i russi violano il cessate il fuoco e bloccano gli autobus per le evacuazioni.

Si moltiplicano le denunce di massacri e violenze compiuti dalle forze d’invasione. Ed è salito a 191, secondo i dati diffusi dall’ufficio del Procuratore generale ucraino, il numero di bambini uccisi, con altri 349 che sono rimasti feriti.

Danneggiate in media due chiese al giorno

In Ucraina due chiese al giorno in media vengono distrutte e, come ha denunciato l’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, diversi luoghi sacri sono stati teatro di orrendi massacro e torture. Secondo il ministero dell’Informazione e della cultura, dall’inizio della guerra i russi hanno danneggiato almeno 59 luoghi sacri. Le regioni più colpite sono: Kiev, Donetsk, Zhytomyr, Zaporizhia, Lugansk, Sumy, Kharkiv e Chernihiv.

Nel villaggio di Yasnohorodka, 40 km a ovest di Kiev, la cupola della chiesa della Natività della Vergine Maria è stata distrutta, distrutta pure la torre campanaria. Le mura e le vetrate sono crivellate di colpi di mitragliatrice.

A Volnovakha, nella chiesa Tempio degli ortodossi ucraini la cupola dorata sormontata dalla croce è accartocciata su se stessa e un lato della chiesa è crollato sotto il peso delle esplosioni.

No di Mosca allo scambio con prigionieri con l’oligarca ucraino filo Putin

Mosca ha respinto la proposta di Zelensky di scambiare l’oligarca ucraino Viktor Medvedchuk, considerato vicino al presidente russo Vladimir Putin, con alcuni prigionieri fatti dalle forze russe. Medvedchuk, deputato e leader dell’opposizione filorussa, è stato arrestato con un’operazione speciale dell’intelligence ucraina.

Per Kiev era il traditore numero uno. Sui profili ufficiali delle autorità è stata pubblicata la sua foto in tuta mimetica seduto e ammanettato, lo sguardo perso nel vuoto e i capelli arruffati. Putin avrebbe voluto l’oligarca ucraino di origini russe a capo di un governo fantoccio se fosse riuscito a conquistare Kiev.

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome